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Suarez, 500 gol in una lettera…

(Photo by Fran Santiago/Getty Images)

Il centravanti dell'Atletico Madrid, raggiunto il prestigioso traguardo, ha ripercorso la sua carriera.

Redazione Il Posticipo

Il gol che ha sancito l'1-0 dell'Atletico sull'Alavés è stato molto speciale per Luis Suárez. Non solo perché è servito a raggiungere la vittoria, ma perché l'uruguaiano ha toccato "quota 500" gol da professionista. E anche se, secondo i resoconti di AS  sarebbero 498, l'attaccante ha scritto una lettera molto emozionante in cui riassume la sua carriera.

INIZI - I ricordi partono dal Nacional di Montevideo, la squadra che tifava da bambino.  "Quando ho fatto il mio debutto professionale con la squadra dei miei sogni d'infanzia, ho pensato che non potesse esistere nulla di meglio nella vita. Abbiamo vinto il campionato insieme". A 19 anni, il viaggio in Europa. Destinazione Olanda. "Ero pronto a fare il passo successivo, e trasferirmi in Europa a 19 anni è stato un grande sacrificio. E sfondare una grande impresa. Non ci sarei riuscito senza la fiducia e il sostegno della gente di Groningen , sia del club che dei tifosi". Dopo la scuola, l'Università. L'Ajax dove ha completato la sua formazione. "Amsterdam mi ha reso quello che sono oggi . Non c'era posto migliore per imparare e crescere come giocatore. Essere stato in un club come questo è la cosa più grande che ho ottenuto nella mia carriera".

TOP CLUB - Quindi i top club. La Premier. Il Liverpool. "E il Liverpool? Il Liverpool era speciale. Il legame con i tifosi mi ha aiutato ad affrontare la sfida di giocare in un campionato così competitivo". Quindi Barcellona. "Una città incredibile. Barcellona mi ha accolto a braccia aperte. Ho potuto giocare con i migliori giocatori del mondo e conquistare l'Europa. Cosa si potrebbe chiedere di più?". Vincere con l'Atletico, ultima, per ora, di sette tappe. "Adesso sono a Madrid, che ama e difende l'Atletico. Voglio segnare molti più gol qui e spero che i tifosi tornino presto così possiamo festeggiarli insieme. E oltre a tutto questo, rappresentare il mio Paese sui palcoscenici più importanti del mondo. Questo sempre stato il mio più grande onore". Spazio, infine, per i tifosi. "Forse non lo sai, ma hai giocato la tua parte in tutti i gol che ho segnato finora. E oggi ringrazio tutti i tifosi che mi hanno sostenuto nelle mie squadre in tutti questi anni, da Montevideo a Madrid, da 0 a 500".