18 maggio 1994, una data scolpita nel cuore e nella memoria dei tifosi del Milan. Il pragmatismo di Capello contro il calcio totale di Johan Crujiff si incrociano ad Atene. Nella città dell'Olimpo, si assiste alla caduta degli dei. Il Dream Team di Cruijff crolla sotto i colpi degli Invincibili di Capello che scrive una pagina indimenticabile del calcio italiano in Europa.

calcio
Storie di coppe e di campioni: il 18 maggio 1994, Davide batte Golia 4-0…
18 maggio 1994, una data scolpita nel cuore e nella memoria dei tifosi del Milan. Il pragmatismo di Capello contro il calcio totale di Johan Crujiff si incrociano ad Atene. Nella città dell'Olimpo, si assiste alla caduta degli dei.
1994 - In Europa i rossoneri non erano così invincibili. Non vincono dal 1990, nel 1991 sono stati prima eliminati dal Marsiglia, poi estromessi nel 1992 dalle Coppe per aver lasciato il campo, infine sconfitti in finale proprio dai francesi. Due anni dopo in finale. E anche ad Atene non sono favoriti. Capello deve fare i conti con le pesantissime assenze di Baresi e Costacurta. Maldini e Galli si adattano al centro della difesa, Desailly si piazza davanti. Lì davanti, senza Van Basten, giocano Boban, Savićević e Massaro. Dall'altra parte Ronald Koeman, Romario, Stoičkov Zubizarreta, Pep Guardiola. Cruijff agita le acque. Il Milan, a suo avviso, non è niente di speciale. Basa il gioco sulla difesa. La stampa sportiva catalana ha già pronte le edizioni del giorno successivo e qualsiasi addetto ai lavori pronostica una facile vittoria dei catalani. Sbaglio. Grosso sbaglio. Capello, rigoroso e pragmatico, non si inventa nulla di nuovo per affrontare gli Dei del Calcio. E passa alla cassa...
STORIA - La storia inizia a prendere forma quando Savicevic crossa di destro per Massaro che insacca. E concede il bis su assist di Donadoni. Alla fine del primo tempo Golia è sotto 2-0. Cruijf, in panchina, è una statua di sale. Il crepuscolo degli dei è iniziato. E la parabola che porta alla caduta è disegnata dal sinistro di Savicevic che vince un contrasto con Nadal, scorge Zubizarreta fuori da pali, e lo beffa con l'antenata della "maledetta". Il pallone si alza in cielo e scende in picchiata come un'aquila. E siccome il Milan gioca un calcio difensivo, il sigillo sull'impresa è di un difensore che il conservatore Capello ha piazzato davanti alla difesa trasformandolo in una diga insuperabile. Desailly conquista palla a centrocampo, taglia la difesa avversaria come fosse burro e va a prendersi la gloria personale, siglando indisturbato la rete del definitivo quattro a zero. Il calcio di schemi, tattica e talento è sconfitto dall'organizzazione all'italiana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA