Giulio Maggiore, capitano e simbolo dello Spezia, ha parlato ai microfoni di goal.com del magic moment vissuto dalla squadra ligure, capace di tirarsi fuori da una situazione che sembrava disperata con tre vittorie di fila e, più in generale, quattro vittorie in cinque partite. Nessun miracolo, spiega il centrocampista. "La squadra ha avuto bisogno dei suoi tempi dopo le difficoltà legate alla scorsa estate. Poi è cresciuta e l'ultimo periodo è stato davvero fantastico. Siamo molto soddisfatti, ma consapevoli che la stagione sia ancora lunghissima. C'è da lavorare".


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Spezia, Maggiore: “Ci serviva tempo. Con Thiago Motta si gioca a calcio. Nazionale? Ci penso”
Il capitano spiega cosa c'è dietro il magic moment vissuto dalla squadra ligure, capace di tirarsi fuori da una situazione che sembrava disperata
MOTTA - Il calcio è strano. Il destino di Motta sembrava segnato. Poi a Napoli, la svolta. "Chiunque, quando arriva in un nuovo club ha bisogno di tempo per conoscere l'ambiente e i calciatori. Ci sono stati momenti particolari, anche qualche difficoltà, ma ne siamo usciti senza dare ascolto alle voci. Thiago Motta è un po' differente dagli altri allenatori, perché non ha un modulo preferito, è convinto che i giocatori possano interpretare la sfida in base alla partita. La base è giocare sempre a calcio e io mi trovo molto a mio agio. Mi dà molti consigli a livello tattico ha una grande esperienza nel ruolo. Anche Italiano è stato fondamentale per la mia crescita. La Fiorentina non mi sorprende, ero certo che avrebbe ottenuto risultati importanti.

PROSPETTIVE - Al netto del legame con la città, Maggiore sembra destinato a nuovi orizzonti, magari con sfondi azzurri, dopo la rinuncia al mondiale Under 20. "La competizione era legata al periodo degli esami di maturità. Dopo aver compiuto tanti sacrifici e considerando che anche la scuola mi è venuta incontro perdonandomi una marea di assenze perché giocavo in serie B, non me la sono sentita di interrompere il percorso. Non me ne pento. Adesso sogno l'azzurro, ma ci deve andare chi lo merita. Io sto attraversando un periodo di crescita e magari nei prossimi anni potrò avere la possibilità di vestire la maglia della Nazionale. Non sento pressione in questo senso ma sono convinto che attraverso il lavoro potrei guadagnarmi la possibilità".
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