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Spezia, Macia: “Mercato di costruzione. Kiwior non ha chiesto di andare, ma era un’occasione troppo grande”

Spezia, Macia: “Mercato di costruzione. Kiwior non ha chiesto di andare, ma era un’occasione troppo grande” - immagine 1
A margine della conferenza stampa di Raimonds Krollis, il chief football operations dello Spezia ha parlato della sessione appena chiusa.

Redazione Il Posticipo

Eduardo Macìa  traccia un bilancio di fine mercato. A margine della conferenza stampa di Raimonds Krollis, il chief football operations dello Spezia ha parlato della sessione appena chiusa. Le sue parole sono riprese da tuttomercatoweb.

MERCATO

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Lo Spezia si è mosso per tempo. “È stata una sessione lunga e pesante. Non possiamo dire che tutto sia perfetto, ma siamo abbastanza soddisfatti. Dal punto di vista tecnico abbiamo concluso quello che il club aveva previsto, dal punto di vista finanziario il saldo è positivo e ci permetterà di lavorare con serenità. Si può sempre migliorare ma siamo soddisfatti, con i nostro lavoro abbiamo colmato alcune lacune. Quanto a Shomurodov, è noto che non sono favorevole ai prestiti ma questa è una situazione particolare, avendo investito su Esposito, Wisniewski, Zurkowski, diventava difficile alzare il livello in un ruolo specifico".

FUTURO

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Il dirigente ritiene di aver lavorato per il futuro. "Abbiamo impostato un mercato anche in vista del prossimo anno. Tranne Shomurodov sono tutti acquisti di proprietà. È un mercato di costruzione, non di riparazione. Ogni sessione è un’opportunità per costruire. Cambiare tanti calciatori porta instabilità e alza la possibilità di sbagliare. Meglio mettere una base forte, crescere in personalità e alzare il livello pezzo per pezzo. Se qualcuno va via dobbiamo cambiare, non sostituire uomo su uomo.  La nostra forza è stata convincere i calciatori a venire qui. È un cambiamento importante di mentalità, occorre credere di poter arrivare a certi giocatori. Shomurodov è un esempio, quando abbiamo telefonato la prima volta sembrava uno scherzo, anche perché c’erano tante società. Ne abbiamo parlato un po’ e ha deciso lui di venire, nessuno lo ha spinto o obbligato".

MUSI LUNGHI

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Resta anche qualche muso lungo. E qualche addio è stato inevitabile. "Ho sempre parlato di identità, atteggiamento. Tutti quelli che sono arrivati danno un contributo. Sul caso Kiwior posso dire che abbiamo provato a far restare il calciatore, ma alla fine dobbiamo capire l’opportunità per il ragazzo e per il prestigio della nostra società. Queste cose accadranno, speriamo che nel nostro percorso di crescita potremo affrontarle anche in altri modi. Jakub non ci ha mai chiesto di andare via, è sempre stato sereno, ma anche noi come società gli abbiamo detto che era una grande opportunità anche per lui".