Tutti in piedi per Massimo Carrera. Nuovo e incontrastato zar calcistico della capitale russa. Il suo Spartak Mosca travolge il Siviglia: 5-1 agli spagnoli, non esattamente degli sprovveduti in campo internazionale. Un pokerissimo che vale molto più del risultato in sé. Lo Spartak è una splendida realtà: non vincerà la Champions, ma con ogni probabilità passerà il girone. Ed è una di quelle squadre che nessuno vorrà incontrare.
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Uno Spartak Mosca di marmo di…Carrera
Pokerissimo servito al Siviglia. Qualificazione agli ottavi di finale a portata di mano. Lo Spartak Mosca di zar Carrera si prende la scena in Europa.
Carrera: sulle orme di Conte, ma con un gioco diverso
Carrera ha portato lo Spartak al titolo dopo 16 anni. Subentrato a Dmitrij Aleničev, il tecnico italiano ha imposto un 4-2-3-1 elastico e ordinato. I moscoviti propongono un calcio aggressivo, fatto di pressing sul portatore e attacco sulla zona del pallone. Per certi versi ricorda Carrera ricorda Conte, sebbene i principi di gioco siano assolutamente differenti. Conte è partito dal 4-2-4 e si è convertito al 3-5-2. Lo Spartak nasce dal modulo preferito dell'attuale tecnico del Chelsea, ma si è evoluto in un 4-2-3-1 che ha conservato la prerogativa del lavoro sulle fasce: gli esterni bassi sono chiamati a spingere in fase di possesso, in modo da garantire almeno parità numerica a centrocampo e, in generale, cercare l'uomo in più negli ultimi trenta metri sfruttando il lavoro delle catene laterali. La manovra si sviluppa sempre alla ricerca dello spazio. E se non vi sono sbocchi, il possesso palla diventa ragionato. Se non si sfonda da una parte, la palla ritorna al mediano e con pazienza si ricomincia.
Qualità individuali e grande lavoro di squadra
L'impianto di gioco dello Spartak è collaudato, basato sul grande dinamismo degli interpreti e dai perfetti sincronismi dei movimenti senza palla. La chiave è nel tridente alle spalle dell'unica punta. Il risultato è che il 4-2-3-1 si trasforma in un 2-4-3-1 in fase di possesso e in un 4-4-1-1 difensivo. Ne esce una squadra molto solida, veloce e imprevedibile in attacco. Alcune individualità di spessore, come Kombarov e Promes, esaltano anche Luiz Adriano, una vecchia conoscenza del nostro calcio, che da prima punta svolge un lavoro utilissimo di sponda e raccordo, trovando spesso la via del gol grazie ad un lavoro meticoloso. Organizzati, con grande personalità, e entusiasti: un avversario che è meglio evitare.
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