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Spalletti l’alchimista deve trasformare Vecino in oro

Spalletti contro il Torino ha scelte obbligate, ma deve comunque considerare che a breve rientrerà Vecino, un uomo in più da far ruotare a centrocampo e da valorizzare. In tutti i sensi.

Redazione Il Posticipo

Spalletti l'alchimista. Il tecnico di Certaldo, nell'ambito delle rotazioni a centrocampo, sembra finalmente aver trovato la chimica giusta, arretrando Brozovic al fianco di Gagliardini e liberando Rafinha nel ruolo di trequartista. Una scelta che ha restituito muscoli geometria e qualità all'Inter, ma che penalizza Vecino, uno dei colpi di mercato nerazzurro. Il sudamericano è attualmente ai box, ma quando rientrerà andrà, per forza di cose, riutilizzato. In che modo?

Vecino e lontano?

L'ex centrocampista della Fiorentina, da uomo ovunque si è trasformato in una riserva, scivolando anche dietro a Gagliardini nelle gerarchie di Spalletti. L'uruguaiano paga, più degli altri, l'atteggiamento tattico dell'Inter 2.0 che prevede un regista (Brozovic) al fianco di un centrocampista muscolare di recupero palla con spiccata propensione difensiva (Gagliardini). In questo senso Vecino occupa la via di mezzo, essendo un mediano portato comunque alla costruzione di gioco e al palleggio, senza però eccellere in alcuna qualità. Nell'Inter muscolare funzionava alla perfezione. In quella geometrica e di qualità soffre nel trovare spazio e considerazione. A tal punto da considerarlo un possibile partente.

Cessione? Non se ne parla, a meno che...

L'involuzione di Vecino, complice anche i fastidi muscolari, non è però per forza di cose propedeutica alla cessione. Spalletti non lo ha certo dimenticato, nè trascura l'apporto che può fornire ad una squadra che sino a pochi mesi fa aveva trovato nell'ex viola la tigre nel motore. Del resto, Spalletti ha fortemente voluto sia lui che Borja Valero. E mentre lo spagnolo trova spesso un minimo di minutaggio, il sudamericano è rimasto a guardare, complice l'infortunio che lo terrà lontano dai campi di gioco almeno sino a metà aprile. La sua cessione non è però neanche presa in discussione Per due motivi: in primis, non può essere venduto al ribasso per questioni legate al Fair Play Finanziario. E poi resta un investimento. Spalletti ha quindi il...dovere di trasformarlo in oro. Sia per "riacquistare" un elemento prezioso che per pensare di cederlo in caso arrivi un'offerta "indecente", pari almeno a quanto è stato pagato. Quindi, circa 25 milioni. Ossigeno per le casse dell'Inter e, appunto, meglio del metallo prezioso per il mercato di giugno.