Pazza Inter? Più che altro emotiva. Sulla falsariga della partita d’andata, i nerazzurri frenano la corsa del Napoli. Un doppio 0-0, proprio come quello maturato con la Juventus. Tre indizi fanno una prova e dimostrano come la squadra di Spalletti sia in grado di reggere il confronto con le prime della classe, ma non di avere la continuità necessaria per esserne all’altezza.
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Pazza Inter? No, emotiva
L'Inter frena il Napoli: un pareggio figlio delle scelte di Spalletti, che punta sulla voglia di rivalsa dei "fischiati" e lascia in panchina chi ha vissuto una settimana psicologicamente difficile.
Spalletti, scelte basate sull'emotività
Sulla partita secca, l’Inter è uno degli avversari più scomodi da affrontare. Se deve impegnarsi lungo l’arco di un’intera stagione, non ce la fa. L’ennesima controprova arriva da un pareggio che sta molto più bene ai padroni di casa che al Napoli, che perde due punti e forse anche la possibilità di vincere lo scudetto. E premia le scelte di Spalletti, che sceglie l’undici al di là della condizione fisica, puntando su quella emotiva. Dentro chi dà garanzie fisiche e mentali adeguate all'avversario.
Fuori Borja e Vecino
Il tecnico toscano rivoluziona l’Inter in mezzo al campo e il risultato gli dà ragione. Fuori Borja Valero e Vecino, reduci da una settimana difficile. I due ex Fiorentina, quindi compagni di squadra di Astori, a pezzi sotto il profilo emotivo oltre che in evidente calo fisico, non offrivano le giuste garanzie. Non a caso Spalletti ne aveva, per certi versi, annunciato l’esclusione. La scelta, caduta su Gagliardini e Brozovic, ha pagato eccome. La diga ha funzionato.
Dentro Brozovic e Candreva
In una scelta “emotiva” diviene premiante anche la voglia di riscatto. In questo senso, Spalletti ha voluto puntare anche su chi aveva parecchio da farsi perdonare. Come Candreva e Brozovic, scesi in campo con una determinazione assolutamente diversa dal solito. Attenti, concentrati, presenti a loro stessi per l’intero arco del match. Pochissimi palloni persi e tanta sostanza, come nella prima parte della stagione quando, sorretti anche da una condizione fisica che adesso sembra ritrovata, sono stati decisivi più che limitanti. San Siro ha preso atto e apprezzato, con tanto di applausi. Che sia l’inizio di un nuovo corso? Difficile considerato i troppi alti e bassi. Di certo, sono due calciatori dall’onda emotiva che va cavalcata prima della nuova, abbastanza prevedibile, risacca.
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