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Spalletti: “Pizarro mangiava i mignon dopo il peso. Quante notti insonni con Sabatini”

Luciano Spalletti e il calcio: un rapporto molto intenso. Il tecnico toscano ha svelato alcuni aneddoti riguardanti le sue esperienze.

Redazione Il Posticipo

Luciano Spalletti e il calcio: un rapporto molto intenso. Il tecnico toscano ha svelato alcuni aneddoti riguardanti le sue esperienze. Le sue parole sono riportate da Sky Sport.

RIPRESA -  Spalletti inizia a sentire la mancanza della partita. "Penso che tutti gli allenatori aspettino una chiamata. Mi piace allenare per il gusto di farlo. Il calcio mi manca anche perché mi ha dato, nella mia vita, emozioni indimenticabili come essere ricevuto dal Papa o sentire cantare Bocelli. Credo che se sia possibile si debba ricominciare. Nei momenti di difficoltà la gente ha bisogno di vedere le partite, anche per avere un po' di serenità. Da un punto di vista non solo sportivo, ma anche umano e psicologico, penso che sia giusto, se ci sono le condizioni di sicurezza, riprendere a giocare". Gli manca anche un amico. "Con Sabatini ho passato momenti straordinari. Notte intere a parlare di calcio. Avremmo potuto riempire diverse trasmissioni di Marzullo. Se il calcio fosse un film, Sabatini sarebbe un grande regista perché trova calciatori in grado di emozionare il pubblico".

MIGNON  - Uno dei suoi calciatori più amati è stato Pizarro. Un rapporto umano oltre che professionale. " Pizarro è un giocatore sempre on line. Connette le squadre. L'ho allenato con piacere". Arriva un aneddoto irresistibile. "Tendeva a prendere peso, quindi era soggetto a prendere multe. Si parlava di dieci euro per ogni chilo in più". E il cileno, prima di sottoporsi al giudizio della bilancia, giocava con il cronometro come se fosse in campo: "Prima di pesarsi, cercava sempre il consenso e l'aiuto dei compagni. Poi perdeva tempo. Si toglieva la catenina, si tagliava le basette, poi la barba. Dopo che era salito, quanto rientrava nel peso, dopo il boato dei compagni, tornava nel suo posto, iniziava a cantare e offriva mignon alla crema e al cioccolato ai compagni. E se provavo a sgridarlo, mi diceva che poteva permetterselo, essendo in forma...".