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Spal…in nomen omen. Arte e lavoro. Non chiamatelo miracolo.

Non chiamatelo miracolo. La Spal si basa su scelte...Semplici ma efficaci. Una squadra compatta, organizzata, forse la migliore del lotto salvezza

Redazione Il Posticipo

Una Spal..lata verso la salvezza. Firmata Marco Borriello. Altro che calciatore venuto a svernare. Il ragazzo si presenta alla sua prima con la nuova maglia siglando una doppietta e un nuovo record. In gol in serie A con 12 maglie diverse, eguagliando Nicola Amoruso. Borriello ha segnato con Empoli, Reggina, Sampdoria, Treviso, Milan, Genoa, Roma, Juventus, Carpi, Atalanta e Cagliari. E adesso ha in mente un nuovo traguardo. Salvare questa Spal.

Inizio da grandi, ma non è un miracolo

Quattro punti in due partite. Contro Lazio e Udinese. Niente male per chi non frequentava la massima serie da 49 anni e dopo i primi 180' di gioco si trova davanti a Roma e Fiorentina. La ricetta si basa su ingredienti molto...Semplici: un impianto di gioco collaudato e un collettivo plasmato con pazienza certosina. La Spal, in estate, ha fatto ciò che doveva: sentiti ringraziamenti a un gruppo capace di riportare Ferrara in serie A, ma non vi era la qualità necessaria per affrontare la massima serie. Centrata con una squadra molto organizzata, ma non eccelsa e probabilmente adeguata all'impatto con la A. E dunque, (giustamente) rifondata.

Una mini rivoluzione

In questa sessione di mercato, la Spal è stata iperattiva: 17 operazioni che hanno mutato radicalmente il volto di una squadra. Rispetto alla formazione tipo che ha centrato la promozione, la Spal è scesa in campo con appena sei superstiti: Vicari, Lazzari, Mora, Schiattarella e Floccari. Il resto? Neo acquisti integratisi a meraviglia nello scacchiere tattico di un tecnico che non pretende di rivoluzionare il calcio ma è in grado di giocarsela alla pari con tutte le concorrenti con un 3-5-2 coperto e organizzato. A detta di tutti, il migliore fra le pericolanti. Dopo 180', 4 punti di vantaggio sulla zona rossa e 3 su diverse concorrenti dirette, in un campionato che negli ultimi anni ha ritmi da passeggiata archeologica, rappresentano un tesoretto da non sciupare.