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Southgate e lo stress della lista: “Non volevo fare il CT proprio per questo, conosco le conseguenze…”

 (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Il momento in cui si fa la lista per competizioni come gli Europei è uno stress enorme per un selezionatore. A spiegarlo è il CT dell'Inghilterra, Gareth Southgate, che ha raccontato di come non sia per nulla facile prendere queste decisioni.

Redazione Il Posticipo

A prima vista, il lavoro di un commissario tecnico sembra semplice. Si hanno a disposizioni tutti i calciatori del Paese e chiunque vorrebbe indossare la maglia della nazionale. Dunque, pochi problemi. Se non quelli di abbondanza. Le difficoltà cominciano quando si hanno troppi calciatori validi e bisogna tenerne fuori qualcuno, con la consapevolezza che ogni scelta verrà analizzata, giudicata e soprattutto contestata in caso di fallimento. Ecco perchè il momento in cui si fa la lista per competizioni come gli Europei è uno stress enorme per un selezionatore. A spiegarlo è il CT dell'Inghilterra, Gareth Southgate, che ha parlato al programma Raise your Game su YouTube e ha raccontato di come non sia per nulla facile prendere queste decisioni.

STRESS - A Southgate toccherà tagliare sette dei trentatré calciatori preconvocati per il torneo. E le pressioni che riceve non gli fanno piacere, anzi... "Qualche anno fa non volevo la panchina dell'Inghilterra proprio per questo motivo. Ho visto le conseguenze di quelle scelte sui CT precedenti e sulle loro famiglie. E quindi quando i miei figli erano più piccoli non volevo che dovesse succedergli qualcosa del genere". E c'è anche un pensiero per i calciatori che saranno esclusi: il tecnico sa benissimo cosa si prova a indossare la maglia dei Tre Leoni... “Ho sempre amato giocare per i club, ma se qualcuno da piccolo mi avesse chiesto il mio obiettivo avrei risposto 'giocare con l'Inghilterra'. È il massimo: la maglia, lo stemma, Wembley... Mi ricordo quando mi hanno convocato la prima volta, sono arrivato all'hotel e nella mia stanza c'era il completo da allenamento. Me lo sono messo davanti allo specchio e ancora oggi quando lo indosso provo la stessa cosa: un orgoglio incredibile".

CONTINUITÁ - Ma, convocazioni a parte, manca poco agli Europei. Come sempre l'Inghilterra parte con una rosa competitiva, ma che ancora non riesce a imporsi. “Dobbiamo imparare a vincere e anche a imparare a vincere le partite importanti con una certa continuità. Negli ultimi due anni abbiamo cominciato a battere le nazionali più forti di tanto in tanto, ma se vogliamo vincere il torneo dobbiamo farlo sempre". Anche perchè si sa, la passione degli inglesi è trascinante ma porta con sè il peso della responsabilità. “Quando l'Inghilterra prende parte a un torneo internazionale, ci sono sempre tante speranze e tante aspettative. E sappiamo che facendo bene possiamo portare un po' di allegria nel Paese in un momento complicato. Vogliamo che i tifosi si divertano a vederci giocare. La cosa ci rende orgogliosi e dobbiamo sempre puntare a far sì che accada". Magari non sbagliando la lista...