Un saggio diceva che la vita non si misura in minuti, ore, giorni o mesi; la vita si misura in momenti. Lo stesso riguarda anche i calciatori: la carriera di un atleta viene tracciata dalle azioni, dalle giocate più sensazionali di cui si sono resi protagonisti. Alcune volte è semplicemente un piacere per loro riviverli ma altre volte è.... obbligatorio. Come nel caso di Ole Gunnar Solskjaer: è sempre stato un ottimo attaccante ma è passato alla storia per un gol in particolare, quello che al Camp Nou ha regalato la vittoria della Champions League al Manchester United contro il Bayern Monaco nella primavera del 1999. Ora allena i Red Devils e i sorteggi lo spediscono nello stesso stadio, quello del Barcellona. E, non per caso, 20 anni dopo.
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Sorteggi Champions: lo United vola a Barcellona. Solskjaer: “Lo sapevo, doveva andare così perché…”
Dopo i sorteggi di Champions League, Ole Gunnar Solskjaer rilascia delle dichiarazioni sul sito del Manchester United: "Doveva andare così". È una chiara allusione a corsi e ricorsi storici!
CORSI E RICORSI STORICI - No, non è un caso: sono passati vent'anni dal fatidico gol del norvegese che al Camp Nou ha regalato la seconda Champions League della storia del Manchester United. Un gol dei suoi, di rapina, poco ragionato, con l'aiuto dell'immenso istinto da rapace da area di rigore. Sono passati venti anni. Venti, come il numero che Solskjaer portava sulla maglia. No, non può essere un caso e questo Solskjaer lo sa bene tanto che, sul sito ufficiale del Manchester United compaiono delle sue dichiarazioni successive al sorteggio di Champions League nel quale i diavoli rossi hanno pescato proprio il Barça. Certo, le due squadre si incontreranno ai quarti di finale e non in finale come accadde con il Bayern, ma è pur vero che in Champions League, ogni partita, anche ai preliminari va disputata come se ci si stesse giocando il trofeo e questo Solskjaer lo sa bene.
VENTI - "Doveva andare così, lo sapevo! Ho ricevuto tantissimi messaggi dagli amici che mi dicevano che quest'anno avremmo fatto grandi cose per via del mio vecchio numero di maglia, il venti. E sono passati proprio 20 anni". Solskjaer, da uomo di calcio, sa che i corsi e ricorsi storici, hanno un gran significato emotivo ma ne hanno ben poco dal punto di vista della predestinazione: bisogna lavorare duramente per preparare una partita del genere. Certo, sebbene non si faccia sfuggire commenti ottimistici, si lascia andare a un po' di sani bei ricordi: "Quella di Barcellona è stata la notte più grande che abbia avuto nel calcio. Certo, per tutti noi della squadra lo è stata. Si tratta di un grande stadio e, di certo, abbiamo incontratio il Barça nella fase a gironi anche in quell'anno: 3-3 sia a casa che in trasferta. Sarà una gran partita!". A quanto pare, Solskjaer sa come caricare i propri calciatori. E ricordando quella notte e quel trofeo, non potrebbe farlo in un modo migliore.
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