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Siviglia, Vaclik spiega la fase due: “Per i portieri non cambia molto, ma per i compagni…”

Il giocatore ha spiegato come si svolgono test e allenamenti, in modo che non vi sia alcun rischio ma anche ammettendo alcune difficoltà

Redazione Il Posticipo

Tomas Vaclik, portiere del Siviglia, ha parlato della "fase due" degli allenamenti della squadra in un'intervista rilasciata a iSport.cz e ripresa da AS. Il giocatore ha spiegato come si svolgono test e allenamenti, studiati in modo che non vi sia alcun rischio, ma anche ammettendo alcune difficoltà.

TEST - Il giocatore ha spiegato cosa succede al centro sportivo. "Tutto è sotto controllo. Siamo stati testati immediatamente e ci misurano la temperatura quando arriviamo. Per quanto ne so, siamo risultati tutti negativi. Lavoriamo in campo per circa 40 minuti, poi passiamo altri 20 minuti in palestra. Ognuno da solo. Quando ho finito, mi hanno dato vestiti puliti. La normalità è lontana, ma siamo perlomeno un passo più vicino  all'obiettivo, ovvero tornare a giocare a calcio".

RITORNO - Il portiere ceco è comunque contento di essere tornato in campo: "Dopo otto settimane sono finalmente tornato fra i pali. Per la prima volta da metà marzo, sono tornato ad allenarmi nella città dello sport. So che la strada per la normalità continuerà ad essere lunga. Ma è meglio che allenarsi da soli a casa". Anche se persino il pallone è individualizzato. "Ognuno di noi ha una palla.L'allenatore dei portieri calcia solo quello. E sarà disinfettato dopo l'allenamento. Certo, è una situazione piuttosto strana".

CAMBIAMENTI - Inevitabile fraternizzare anche con i cambiamenti: "Ora abbiamo iniziato la seconda fase, possiamo allenarci sul campo, ma non ancora tutti insieme e sempre sotto rigorose misure di sicurezza. Dobbiamo essere vestiti con abiti da allenamento, non ci è permesso entrare negli spogliato. E dall'auto al campo, devi indossare una maschera e guanti. Ognuno di noi ha un orario specifico per non incrociarsi nel parcheggio. Dobbiamo mantenere le distanze e ci possono essere un massimo di sei giocatori in campo. Ero abituato a dialogare da vicino con compagni di squadra, dargli il "cinque". Tutte cose che ancora non possiamo fare. L'allenamento dei portieri però procede senza cambiamenti, mente i giocatori non possono esercitarsi nell'uno contro uno".