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Simeone: “Ho chiamato Suarez per convincere Messi, ma il PSG era ossessionato da Leo”

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Il Cholo ha affrontato diversi argomenti svelando anche alcuni retroscena di mercato, come il tentato scippo di Messi al PSG. 

Redazione Il Posticipo

L'Atletico, la Nazionale, Messi, Suárez, il calcio e e la vita. Olé ha parlato a lungo con Diego Simeone, tecnico argentino campione di Spagna con l'Atletico. Fra un aneddoto e l'altro, il Cholo ha affrontato diversi argomenti svelando anche alcuni retroscena di mercato, come il tentato scippo di Messi al PSG.

TENTATIVO - Più che una trattativa, si è trattato di un tentativo. Simeone era a conoscenza delle difficoltà del Barcellona e ha tentato il colpaccio facendo leva sulla grande amicizia fra Leo e Suarez, fresco vincitore del titolo con i colchoneros. "Racconto un piccolo segreto. Quando siamo venuti a conoscenza delle difficoltà di Leo con il Barcellona abbiamo pensato di provare a prendere Messi. Con tutto il rispetto, non ho chiamato Leo, ma ho chiamato Luis per chiedere come stava. Per capire se ci fosse anche solo una piccola possibilità per raggiungerci a Madrid. Tutto però sarà durato tre ore, perché il PSG era ossessionato dall'idea di poterlo acquistare. Non è successo".

Simeone: “Ho chiamato Suarez per convincere Messi, ma il PSG era ossessionato da Leo”- immagine 2

MESSI - Il passaggio sarebbe stato comunque complicato anche dal punto di vista ambientale. Anche se, immaginando Messi a Madrid, la sua destinazione naturale sarebbe stata più l'Atletico che il Barcellona. E resta la curiosità intorno al rapporto che sarebbe scaturito fra due argentini veraci. Simeone ha pochi dubbi al proposito. "El Cholo analizza anche l'ipotesi di aver avuto Messi sotto il suo comando ad un certo punto. "Non ci sono state le condizioni per saperlo. Io sono sempre stato all'Atletico. Lui, sino a che è stato in Spagna, è rimasto a Barcellona. E neanche in nazionale siamo mai riusciti a incrociarci per questioni temporali. Però se mi si chiede dove debba giocare Messi la risposta è semplice. In una squadra che può vincere. E va inserito in un gruppo che già sappia cosa si debba fare per vincere. Poi la posizione in campo non importa, la trova. L'importante è trovargli una squadra che lo supporti".