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Sheringham e la litigata…eterna con Keane: “Pensavo ci saremmo picchiati ma non mi ha più parlato per 3 anni

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Chi l'ha detto che per vincere bisogna essere amici? Nel 1998 Roy Keane e Teddy Sheringham hanno iniziato un litigio che è durato...abbastanza a lungo: l'irlandese non ha più parlato all'inglese per tre anni!

Redazione Il Posticipo

Ci sono tanti esempi nella storia del calcio che spiegano che per vincere non bisogna necessariamente essere amici. Anzi, ci si può anche cordialmente odiare tra compagni di squadra, a patto che poi gli attriti non si riflettano su quanto accade in campo. E se dovesse servire qualche altra storia per dimostrarlo, ce n'è una che riguarda il Manchester United di Sir Alex Ferguson, quello del 1999 che ha vinto un clamoroso triplete. Una squadra in cui c'erano grossi problemi di comunicazione tra i calciatori, al punto che due delle stelle della rosa, ovvero Roy Keane e Teddy Sheringham hanno iniziato un litigio che è durato...abbastanza a lungo: l'irlandese non ha più parlato all'inglese per tre anni!

La Ferrari e l'attico

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Come riporta il Times, a spiegarlo è stato lo stesso Sheringham in un libro intitolato "1999: Manchester United, the Treble and All That", che uscirà a breve. L'attaccante, che pure era stato compagno del centrocampista anche ai tempi del Nottingham Forest, ha raccontato di come tutto è partito durante un viaggio in autobus nel 1999. "All'improvviso Keane mi fa 'perchè non te vai a fa***lo a Londra con la tua c***o di Ferrari rossa e il tuo attico?'. Io gli ho detto 'eh?', e lui mi risponde 'Sì, vattene a a fa***lo a Londra'. Io gli dico 'ce l'ha con me Keany, perchè ce l'hai con me irlandese, che c***o di problemi hai?'. E lui ricomincia con la Ferrari e con l'attico". Poi però le cose si fanno caldissime. "Si gira, nonostante l'infortunio alla gamba, mi prende per la cravatta e mi tira addosso a lui. Tutti quanti cercano di dividerci".

Il terrore di Sheringham

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Finisce lì? Macchè... "Quella notte non ho dormito, ero convinto che appena arrivato all'allenamento la situazione sarebbe esplosa. Ho visto Roy in palestra, sapevo che ci sapeva fare, quindi pensavo 'preparati', sono entrato negli spogliatoi convinto di essere pronto. Ognuno ha il suo posto, il mio era sempre accanto al suo, quando sono entrato si stava mettendo gli scarpini, ero convinto che me ne avrebbe dato uno in faccia". E invece... "Non mi ha detto una parola. Anzi, non mi ha più detto una parola per tre anni e mezzo". Considerando che Sheringham si è risparmiato uno scontro fisico con l'irlandese e che alla fine assieme hanno fatto il Triplete, forse all'attaccante così male non è andata...