Due uomini diversi, due alternative, Milik e Diawara, tengono vivo uno dei campionati più appassionanti degli ultimi anni. Il Napoli in un finale palpitante rinstalla il distacco (-4) dalla Juventus. Al San Paolo sono brividi ed emozioni incredibili, si ristabilisce una distanza che però nelle prossime giornate, chissà, potrebbe modificarsi ulteriormente prima dello scontro diretto del 22 aprile.
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Scudetto e lotta Champions, in cima c’è ancora campionato
Di Stefano Impallomeni. La trentunesima giornata dimostra che è ancora tutto aperto, sia per lo Scudetto che per la Champions. E il rush finale rischia di essere appassionante ed imprevedibile.
IL NAPOLI NON SI ARRENDE MAI - Sarri può ritenersi soddisfatto. Il suo Napoli non si arrende mai anche quando spara a salve. Si avverte un logorio diffuso, ma la tenacia è da grande squadra. È vero che con il Chievo emerge più di una difficoltà, ma al tempo stesso, emerge prepotente la voglia di crederci fino in fondo. Insigne è l’immagine del riscatto. Il pubblico lo becca e lui infila il passaggio per Milik, quando il cronometro stava condannando gli azzurri a una clamorosa sconfitta. Quella di Insigne è la giocata decisiva. Lancio sublime, un’apertura verso un pubblico diventato fin troppo esigente, che ora pretende e che non si ricorda il percorso rilevante di un Napoli che ha ancora le sue carte da giocarsi.
Ci è sembrata esagerata la dimostrazione di dissenso nei confronti di Insigne che ha fatto bene a non gradire i fischi. I tifosi hanno sempre il diritto di contestare, ma questa volta stiamo con Insigne. Incomprensibile l’atteggiamento nei confronti di un giocatore che ha dato e sta dando l’anima in una squadra che recupera Milik e Diawara, le altre risorse fondamentali per cercare di sparigliare i pronostici scudetto.
LA JUVENTUS FATICA MA REGGE - Anche la Juventus fatica, ma regge grazie ai colpi di Dybala e Douglas Costa che potrebbe essere l’uomo scudetto, senza dimenticare gente quale Higuain e Mandzukic. Il brasiliano ha il turbo e caratteristiche insostituibili in un gruppo fiacco in difesa e non a livelli straordinari in mezzo al campo. L’attacco sarà la chiave vincente di questo duello con il Napoli. La Juventus difficilmente si farà sfuggire questo vantaggio di quattro punti e il traguardo finale del settimo sigillo tricolore consecutivo. I quattro punti sono un vantaggio non rassicurante, ma significativo. Il Napoli va a San Siro contro il Milan, che però non avrà a disposizione Romagnoli, infortunato, e Bonucci squalificato. La Juve riceve la Samp. Rischierebbe di più Sarri, ma attenzione alle trappole perché questo campionato in ogni lotta nasconde un’insidia.
UNA LAZIO DA CHAMPIONS... - Nella lotta per un posto in Champions rispunta la Lazio e non poteva essere altrimenti. Immobile, 27 reti, diventa il bomber più prolifico della storia biancoceleste. La Lazio segna il massimo delle reti in serie A, 75, un numero che tra l’altro certifica il miglior attacco del campionato. I numeri, questi numeri, raccontano sempre una verità. La squadra di Inzaghi ha sicurezza, serenità, gioca il miglior calcio d’Italia. Non ha una difesa impermeabile, ma gioca meglio del Napoli, della Juventus, di tutti. Sa fare possesso, sa aggredire, sa accelerare e sa giocare con Luis Alberto, Felipe Anderson, Milinkovic-Savic e Immobile tutti quanti insieme un calcio tecnico eccellente. Sarebbe incredibile vedere la Lazio fuori dalla Champions del prossimo anno.
...E UNA ROMA POCO CASALINGA - Per ora si merita il sorpasso-aggancio alla Roma che, al contrario, si butta via in casa dove non riesce a fare partite diverse quando incontra squadre chiuse e furbe. Sei sconfitte allo Stadio Olimpico sono qualcosa di inaccettabile. La Roma perde quasi sempre per colpe proprie e mai, quasi mai, per meriti degli avversari. Il turn over massiccio e non calibrato contro la Fiorentina poi non ha aiutato. Gonalons e Defrel non hanno i 90 minuti sulle gambe e in attacco se non segna Dzeko sono dolori. Se si considera il periodo “Underiano” con il piccolo turco, Cengiz, decisivo a suon di reti, non arrivano reti dai centrocampisti. Si fatica ad avere un’identità di gioco, non c’è una velocità di corsa apprezzabile, si vive sulle invenzioni estemporanee dei singoli, anche se i mezzi restano ugualmente notevoli. Ora il derby, importante ma non decisivo.
INTER TERZA INCOMODA, LA FIORENTINA SULLE ALI DI ASTORI - L’Inter, terza incomoda, perde a Torino ma corre, crea, tira in porta e sta bene. Anche qui però se non segna Icardi, poche soluzioni in avanti. Spalletti all’inizio preferisce Borja Valero a Rafinha, che ormai in questa squadra deve essere titolare. È una scelta che non porta fortuna. Contro l’Atalanta, altra trasferta delicata, mancherà Brozovic, squalificato. Il croato è diventato l’ago della bilancia del gioco nerazzurro a centrocampo. Non sarà facile sostituirlo.
Infine, una menzione particolare va alla Fiorentina di Pioli. La Viola centra il sesto successo consecutivo. Chi gioca, dà l’anima. Chi gioca, fa sempre bene. Chi gioca, non dimentica mai il suo Capitano. È una splendida storia. È una splendida risalita. È una splendida squadra fatta da ragazzi meravigliosi. È una splendida squadra rinata grazie a Davide Astori. È lui il vero segreto di questo cambio di marcia che può determinare un insperato approdo in Europa.
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