Il congedo per maternità è un diritto acquisito e inalienabile di ogni donna al mondo. Eppure più di qualcuna continua ad avere qualche problema di troppo nel suo posto di lavoro per usufruirne. E per quanto possa sembrare strano, la tendenza di molte sportive a lasciare temporaneamente l'attività agonistica per dedicarsi alla famiglia sta creando qualche grattacapo in alcune discipline. È il caso del tennis, che ha appena visto la sua stella più luminosa dell'ultimo ventennio, Serena Williams, tornare in campo dopo un anno, in cui ha dato alla luce la piccola Alexis Olympia. Piccolo problema. La ex numero uno del mondo... non è più numero uno. E, soprattutto, non compare nella classifica WTA.
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I problemi delle mamme tenniste: Serena Williams non è più testa di serie!
Più di un anno di inattività per la nascita della piccola Alexis ha azzerato il ranking di Serena Williams. Che ora, per un cavillo regolamentare, diventa la mina vagante dei tornei a cui prende parte.
Un anno di stop significa niente ranking
Il motivo è presto spiegato: più di un anno di inattività ha azzerato, come è naturale che sia, i punteggi della Williams. Il ranking WTA, come quello ATP, tiene conto delle prestazioni annuali degli atleti, assegnando un determinato punteggio a seconda del turno raggiunto nei tornei a cui si prende parte. Di conseguenza Serena, che ha lasciato al top della graduatoria, non ha potuto "difendere" i punti guadagnati e si è ritrovata a zero. Non tutto è perduto, perchè attraverso la regola del ranking protetto, il suo status di numero uno le permette in questa stagione di prendere parte a otto tornei a sua scelta (compresi due Slam) nonostante per motivi di classifica non potrebbe neanche entrare nelle qualificazioni.
A Miami si scontrano Serena Williams e Naomi Osaka
Nasce però un altro problema: il sistema delle teste di serie è basato sul ranking e i tabelloni dei tornei vengono creati per far sì che le prime del seed possano incontrarsi solamente in finale. Prassi consolidata in quasi tutti i tornei del mondo, ma che ora, con il ritorno della campionessa, rischia di far saltare il banco. Il sorteggio del primo turno del torneo di Miami, a cui Serena prenderà parte, ha regalato un incontro che forse sarebbe stato più auspicabile vedere più avanti nella manifestazione. Ad affrontare la vincitrice di 23 tornei dello Slam sarà la trionfatrice di Indian Wells, Naomi Osaka. Colpa, si fa per dire, dello status di "unseeded" di Serena Williams, che entra sì nei tabelloni principali, ma senza ovviamente essere testa di serie non avendo al momento un ranking. E, a dire di qualche avversaria, rovinando il cammino verso la finale a più di una tennista.
Il ranking protetto va esteso alle teste di serie?
Come risolvere questa situazione? Da più parti si è alzata la richiesta di una rimodulazione del sistema delle teste di serie, in cui il ranking protetto viene esteso anche alla compilazione del seed nel momento di stabilire gli accoppiamenti per i tornei. Questo permetterebbe alle atlete di programmare, qualora lo desiderassero, una gravidanza ed il successivo periodo di rientro senza per questo andare a creare (e a crearsi) problemi dal punto di vista sportivo. A lanciare la proposta è stato James Blake, che ha ricevuto anche l'entusiasta adesione di Simona Halep, attuale numero uno del mondo. Certo, ormai per Serena Williams è troppo tardi, ma se il suo caso servirà a dare la possibilità ad altre tenniste di non avere questi problemi, di certo per la trentacinquenne campionessa americana sarà comunque una gioia.
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