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Il Cardinale Sepe: “La Juventus è inguaiata, nel Napoli gioca anche San Gennaro…”

Un piccolo....miracolo di San Gennaro. Il Cardinale Sepe racconta le emozioni vissute durante Juventus-Napoli. E parla del dodicesimo azzurro in campo...

Redazione Il Posticipo

Non solo tifosi. Anche le più alte autorità hanno assistito a Napoli-Juventus. Religiosi compresi. E non poteva mancare anche l’arcivescovo della città. Il Cardinale Crescenzio Sepe ha raccontato al "Mattino"  la sua personalissima partita, vissuta a Donnaregina. “Ero solo nella mia stanza e ho apprezzato abbastanza il gioco del primo tempo. Mi aspettavo un po’ più di coraggio. Non avevamo niente da perdere. Un pareggio non avrebbe cambiato le cose. E allora pensavo: “Coraggio, avanti, osate”. Nella speranza che da un momento all'altro potesse arrivare la rete del successo. Così è stato, quando il meraviglioso salto di Koulibaly, ha messo la palla alle spalle di Buffon, mi è partito un urlo di gioia e di esultanza. Ho urlato “bravo bravo” così come immagino abbiano fatto decine di migliaia di appassionati, di tifosi, di napoletani

ORGOGLIO – Una rete attesa per tutta la partita. E che può cambiare le sorti del campionato. Un titolo che sembrava perso. L’urlo del Cardinale è quello di tutta Napoli. “Un urlo liberatorio dalla paura di vedere svanire la possibilità di battersi fino all'ultimo per lo Scudetto. È stato come vivere un sogno, perché battere la Juventus a Torino è sempre motivo di particolare orgoglio”.

IMPEGNO – La vittoria di Torino premia anche i sacrifici di una squadra che segue gli ordini del “Maestro Sarri”. “Quando ci s’impegna, anche le imprese difficili diventano possibili. Per questo mi piace rilevare che anche l'impegno dei giocatori azzurri può essere da esempio”.

SAN GENNARO – E adesso si può pensare al…miracolo. “Loro sono più “inguaiati” di noi. Devono affrontare squadre che lottano per la Champions. Serve un piccolo aiuto. E noi abbiamo un grande alleato. Quando vado in Trentino, in ritiro, per celebrare la messa, lo ricordo sempre. Il suo contribuito è fondamentale.  San Gennaro è un giocatore che non si vede, non si tocca, non si sente, ma è il nostro dodicesimo uomo. La professionalità e la preparazione dei ragazzi è indiscutibile. Ma il guizzo in più di chi è? È suo…senno comme ‘e fann chelle cose?”.