Finalmente Argentina. La vittoria in Copa America nella finalissima contro il Brasile è la fine di un incubo, resa ancora più dolce dal fatto di aver chiuso i conti con il destino contro i rivali di sempre e a casa loro, al Maracanà. E l'uomo che scrive la storia è Lionel Scaloni. Alzi la mano chi pensava che l'ex difensore di Atalanta e Lazio sarebbe riuscito dove tutti hanno fallito. Pekerman, Sampaoli, Bielsa, persino Maradona, nessuno era stato in grado di far vincere all'Albiceleste un qualsiasi titolo dal 1993. E dire che per oltre 15 anni l'Argentina ha potuto schierare quello che probabilmente è il miglior calciatore di sempre. Ma alla fine ci è voluto un tecnico arrivato...per caso.

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Scaloni, eroe…per caso: “La Copa è per la gente più che per me. Questa vittoria segna un prima e un dopo”
Pekerman, Sampaoli, Bielsa, persino Maradona, nessuno era stato in grado di far vincere all'Albiceleste un qualsiasi titolo dal 1993. Ma alla fine ci è voluto un tecnico arrivato per caso...
MALEDIZIONE - Scaloni nasce come tecnico ad interim, dopo che Sampaoli aveva fallito al Mondiale 2018. E nessuno forse avrebbe mai sospettato non solo che sarebbe stato confermato a tempo pieno, ma che soprattutto avrebbe interrotto una vera e propria maledizione che pareva aleggiare sulla nazionale argentina. Normale dunque che sia lui, quasi più del marcatore Di Maria e della stella Messi, l'uomo della notte di Rio. E l'intervista a TyC dimostra quanto il tecnico ci tenesse a regalare questa gioia ai suoi connazionali. "È stata una Copa América particolare e complicata, molto complicata. Vincere è stato difficile, ma alla fine ci siamo riuscito. Ma la verità è che dal momento che ho deciso di diventare allenatore pensavo che sarebbe stato naturale".

GIOIA - Insomma, parecchio ottimismo. Ma non è stato facile, perchè 28 anni di "maledizione" non si spezzano così, senza colpo ferire. Ma la gioia regalata al popolo argentino è enorme. "È un titolo importantissimo ovviamente, ma soprattutto lo è per la gente che soffre per noi. E questa serata è più per loro che per me. La mia vita come allenatore non cambierà, ma quella dei calciatori sì. Dopo stanotte può esserci un prima e un dopo...".E c'è il tempo anche di pensare a chi gli è stato sempre vicino, come sua madre. "Da qualche giorno ha un problema abbastanza grave e sta lottando. E dedico questa vittoria a Pujato, il mio paese, e a tutti quelli che hanno sempre sognato di vincere la Copa". Firmato, Lionel Scaloni, già eroe nazionale.
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