Neanche il tempo di festeggiare per il ritorno dell'Imperatore, che già si torna a parlare di Keisuke Honda. Il giapponese, dopo aver fatto appelli alle squadre europee per tornare nel calcio del Vecchio Continente, si è accasato in Eredivisie, da dove aveva cominciato il suo percorso nel 2008 con il VVV-Venlo. L'ex milanista, però, è durato poco al Vitesse, perchè attraverso un comunicato video sul suo profilo Twitter Honda ha spiegato che non rimarrà nel club olandese alla ripresa del campionato. Il trequartista dal sinistro fatato sente di aver fallito la sua missione. E l'addio di Slutsky, che è stato già suo allenatore ai tempi del CSKA Mosca, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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Sayonara Honda, il giapponese già lascia il Vitesse: “Avevo una missione e l’ho fallita…”
Il trequartista dal sinistro fatato sente di aver fallito la sua missione. E l'addio di Slutsky, che è stato già suo allenatore ai tempi del CSKA Mosca, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
COMUNICATO - "Salve a tutti, devo dirvi qualcosa: ho deciso di lasciare il club perchè quando sono venuto qui la missione era quella di cambiare la situazione, quello era il mio obiettivo. Ma non ci sono riuscito. Non sono stato in grado di cambiare le cose e Slutsky ha lasciato il club. E io mi sento responsabile per questo. E quindi non dovrei rimanere qui dopo l'inverno. Ma apprezzo tantissimo il supporto di tutti quanti, tifosi e compagni di squadra. Sono tutti stati molto gentili nel periodo che ho passato qui. Quindi ci rivedremo". Una vera e propria ammissione di responsabilità.
AFFARI - Difficile comunque che il giapponese rimanga con le mani in mano, perchè tra calcio e affari di cose da fare ne ha parecchie. Ora, a meno di un ritorno in qualche altra squadra, Honda avrà più tempo da dedicare alla nazionale della Cambogia, di cui è CT. O dell'SV Horn, il club austriaco che ha acquistato. Per non parlare dei tanti business esterni, che il giapponese curava già quando era calciatore ai tempi del Milan. Ma l'Imperatore, se ha fallito, decide di abdicare. E i suoi sudditi, con tristezza, dovranno lasciarlo andare.
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