"Una vittoria più sofferta di quanto non dica il risultato. Il Napoli vince per 3-1 contro il Sassuolo, continuando la sua corsa in campionato in testa alla classifica. I partenopei, però, sono apparsi meno brillanti del solito. Il pallone non girava alla classica velocità, ed anche la catena di sinistra non riusciva a creare azioni pericolose con la frequenza a cui siamo ormai abituati. In situazioni di stallo, a fare la differenza tra una grande squadra ed una che studia per diventare tale, sono le palle inattive. Contro il Sassuolo, Sarri rispolvera il passato e si riprende il soprannome di Mister 33. Il numero è legato alle situazioni di palla inattiva, che il tecnico sperimentava in allenamento ai tempi del Sansovino.
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Il Napoli di Sarri e i calci piazzati: il ritorno di Mister 33
Il Napoli batte il Sassuolo in una giornata più complicata del previsto. I tre punti arrivano da palla inattiva. Essenziale la cura maniacale di Sarri per i dettagli.
Napoli, la soluzione alternativa al gioco
"Non si possono giocare tutte le gare allo stesso modo. Nel calcio moderno, con partite ogni tre giorni, è impossibile. I calciatori, per quanto atleti migliori rispetto al passato, non possono reggere lo stesso ritmo per tutta la stagione. Figurarsi nel Napoli, dove il ritmo richiesto da Sarri lascia spesso a bocca aperta. In giornate più difficili, come contro il Sassuolo, le grandi squadre devono trovare una via alternativa per portare a casa i tre punti. I padroni di casa lo hanno fatto, con il minimo sforzo. Il 2-1 ed il 3-1 arrivano da palla inattiva. In totale, i partenopei raggiungono quota undici centri da calcio piazzato. Un'enormità, considerando come siano trascorse appena undici giornate: praticamente, è come se il Napoli iniziasse le partite con un gol di vantaggio da situazioni a palla ferma. E cinque delle undici reti arrivano da calcio d'angolo.
L'importanza di Sarri sui calci piazzati
"Quando si parla di Sarri spesso si esalta solo il gioco che il tecnico riesce a regalare alla squadra. La partita contro il Sassuolo apre una nuova finestra. Fino a questo punto del campionato, la qualità del Napoli aveva messo in secondo piano ogni situazione da palla inattiva terminata in rete. Ma nella prima gara stagionale dove i partenopei hanno realmente avuto difficoltà nella costruzione della manovra, appare evidente la cura maniacale con cui sono stati preparati i due calci d'angolo. Il primo forte lungo la linea di fondo, con tre giocatori attaccati al portiere messo in una situazione complicata. Il secondo è un semplice gioco di equilibri: un calcio d'angolo battuto corto per portare la difesa avversaria a salire. Palla sul secondo palo e torre per un semplice tap-in. Dirlo è facile, realizzarlo molto più complicato. Tutto dipende dalla qualità dei propri giocatori. Sarri è riuscito nell'impresa di sfruttare le palle da fermo ai tempi del Sansovino. Ma con il rispetto dovuto per la società toscana, con Insigne, Mertens e Callejon tutto risulta estremamente più semplice.
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