Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini entra in scivolata sul CONI. Tackle durissimo, quello del vice premier, che intercettato dalle telecamere di Rai Sport prima dell’ingresso a San Siro per Italia-Portogallo, non ha minimamente rivisto la posizione del Governo nonostante quanto dichiarato dal Presidente del Coni sulla riforma prospettata in questi giorni.
PRESIDENTISSIMI – Salvini non ha usato molti giri di parole. il destinatario delle parole era sin troppo chiaro. “Malagò è nervoso. Al CONI girano tanti soldi, Ci sono presidentissimi con segretarie, mega uffici, autisti. Se qualcuno pensava di essere presidente a vita sbagliava. Servono non uno, ma tre passi indietro. Lo sport è fatto anche di milioni di atleti, arbitri e dirigenti che non guadagnano cinque milioni. Capisco il nervosismo di chi sperava che nulla cambiasse, ma noi siamo il governo del cambiamento e vogliamo intervenire”.
CAMBIAMENTO – La parola d’ordine è, come ormai noto, “cambiamento”. Il vicepremier ha rinforzato il concetto spiegando che lo sport debba ripartire del basso. “Lo sport è fatto da milioni di bambini, arbitri, dirigenti che guadagnano poco o nulla, non solo dai campioni che prendono milioni. I soldi sono tanti, e speriamo che cadano anche sui campetti di periferia”. Parole che fanno da eco rispetto a quelle pronunciate qualche giorno fa, quando Salvini si è impegnato a porre un freno alle aggressioni agli arbitri dei campionati minori e giovanili, soffermandosi anche sul concetto di sport, inquadrando il calcio “come funzione sociale ed educativa fondamentale a livello di base. E spero che a livello di Coni si mettano più soldi per il basso che per l’alto livello. È quello lo sport che mi interessa”.
RIFORMA – Il nodo è ovviamente la Riforma. Lega e Movimento Cinque Stelle prevedono la sostituzione del Coni Servizi (che sarebbe il braccio operativo del CONI) con un nuovo ente denominato “Sport e Salute” i cui vertici non dovrebbero essere decisi dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano ma dal Ministero dell’Economia e Finanze, su indicazione dell’autorità di Governo competente in maniera di sport e sentito il Coni.
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