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Salah chi? Spalletti ha trovato il “suo” esterno: Perisic

Spalletti ha trovato l'esterno perfetto per i suoi schemi. Ivan Perisic è più forte di Salah? Sicuramente più funzionale al gioco del tecnico toscano.

Redazione Il Posticipo

L'Inter ha il suo Salah. Anche (molto) meglio. Ha Perisic. Più forte e completo. Ecco perchè Spalletti ha fatto di tutto per trattenerlo. E poi lo ha trasformato. Ora la permanenza è sempre più vicina, così come il rinnovo e quel cambio di gioco che lo rende il “regista” avanzato dell'Inter.

Cura Spalletti, effetto garantito

Perisic è un..Salah più forte.Spalletti lo impiega alla stregua dell'ex romanista, ma con risultati nettamente più confortanti. Semplicemente perchè è l'esterno croato è un calciatore tecnicamente e tatticamente molto più completo rispetto all'egiziano. Ivan è ambidestro e ha una corsa diversa. Meno veloce, forse, ma più efficace perché trova la profondità con estrema semplicità ed è molto più attento a cogliere i tempi di gioco. Più forte anche tecnicamente. Salah ha un sinistro fatato ma non usa il destro neanche per scendere dalla macchina. Perisic invece non ha molti problemi a utilizzare il piede debole: riesce a crossare e calciare quasi con la stessa facilità.

Tatticamente più disciplinato e presente a sé stesso.

Salah corre solo dall'esterno verso l'interno e il suo unico scopo è arrivare dritto in porta attraverso le triangolazioni con i compagni o sfruttando l'accelerazione in campo aperto. E se non lo trova? Eh, appunto. Ecco perché l'esterno destro nerazzurro ha una intelligenza tattica superiore. Si sa muovere in tutte le direzioni, non è attratto dalla porta, né aspetta il pallone sui piedi per partire a testa bassa: ha la pazienza di attendere che la squadra lavori e si muove sul palleggio dettando il passaggio. Perisic sta anche lavorando sulla continuità in campo. Quello è il suo maggiore difetto. É evidente soffra di cali di concentrazione lungo l'arco dei 90', ma rispetto a Salah è comunque un'altra cosa. L'egiziano era capace di accelerazioni devastanti, ma spesso si piantava sul più bello. Un assist senza i giri giusti, l'incapacità di vivere la partita. Ergo, Spalletti, nel cambio, ci ha guadagnato. Eccome.