State tranquilli, il ragazzo sa quello che fa. È quello che i tifosi più apprensivi vorrebbero sentirsi dire quando vedono i propri beniamini esercitarsi in qualche mossa acrobatica, forse perché pensano che se fossero loro a provare certi movimenti lascerebbero frammenti di sé per tutto il centro sportivo. Ma stiamo parlando di professionisti: il portiere sa esattamente in che modo deve atterrare dopo una di quelle scenografiche parate in tuffo, così come l’attaccante padroneggia la tecnica di caduta in seguito ad una rovesciata o a un colpo di testa in tuffo. È tutto sotto controllo, o almeno così dovrebbe essere. Già perché in allenamento capita spesso di osservare nei giocatori dei cali di concentrazione. Proprio in momenti del genere si dovrebbe osservare un po’ più di prudenza. Basta il minimo calo di concentrazione e crack, la stagione è finita.
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Il capitano del Colonia non è CR7: tenta una rovesciata, stagione finita
Quanto è bello soffermarsi sui gesti atletici dei nostri calciatori preferiti? Parate plastiche e tiri acrobatici ci mandano in visibilio, ma oggi il capitano del Colonia ce ne ricorda il lato negativo.
ROVESCIATA - Questo è quanto è successo a Matthias Lehmann, capitano del Colonia, nato in Germania trentaquattro anni fa. La stagione sta per finire e il suo club ha bisogno di punti ed orgoglio dopo un anno piuttosto negativo. Quindi probabilmente Lehmann, di ruolo centrocampista, avrà immaginato di motivare con l’esempio i compagni a votarsi finalmente all’attacco. Così ha provato in allenamento una conclusione in rovesciata finita nel peggiore dei modi: ha rotto una finestra? No, peggio: infortunio al gomito e stagione finita.
PRECEDENTI - Che sia stato per gioco o per motivare la squadra ad osare qualcosa di più, il gomito di Lehmann ci ricorda altri infortuni del genere. Correva l’anno 2002 e in allenamento con il Brasile Emerson collaudava una situazione di emergenza, allenandosi da portiere in caso di espulsione del numero uno a sostituzioni esaurite. Emerson prova una parata in tuffo e cade male lussandosi la spalla. E i meritatissimi mondiali il verdeoro neanche li comincia. Un altro caso illustre, questo del 2007, è quello di Ronaldo (per gli amici, il Fenomeno), che per salutare i tifosi del Milan alla presentazione della nuova maglia calcia un pallone verso le tribune, ma si accascia al suolo. Problemi muscolari, quelli che qualche tempo dopo che gli hanno chiuso le porte di Milanello.
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