Rosell ricorda il carcere: “Esperienza dura, ho pianto tanto, ci si accoltellava per una coca cola…”
BARCELONA, SPAIN - JULY 05: FC Barcelona President Sandro Rosell leaves the FC Barcelona office during the official presentation of Jordi Alba as the new signing for FC Barcelona at the Camp Nou Stadium on July 5, 2012 in Barcelona, Spain. (Photo by David Ramos/Getty Images)
Sandro Rosell è diventato presidente del Barcellona nel 2010 e con lui la squadra blaugrana ha vissuto alcuni dei migliori anni sportivi della sua storia. Tuttavia, si è dimesso nel 2014 dopo le polemiche sorte dal “caso Neymar”. Nello...
Redazione Il Posticipo
Sandro Rosell è diventato presidente del Barcellona nel 2010 e con lui la squadra blaugrana ha vissuto alcuni dei migliori anni sportivi della sua storia. Tuttavia, si è dimesso nel 2014 dopo le polemiche sorte dal “caso Neymar”. Nello scorso dicembre, il Tribunale di Barcellona ha assolto Neymar, i suoi genitori, gli ex presidenti di Barça e Santos, i due club, ma in tutti quegli anni, la vita di Rosell è cambiata drasticamente per sempre. Nello specifico lo ha fatto nel 2017, quando è stato arrestato ed è finito in prigione.
L’ex dirigente ha trascorso 21 mesi in custodia cautelare fino a quando non è stato assolto dal tribunale nazionale dai reati di cui era accusato. Dal suo rilascio dalla prigione, Rosell ha scritto un libro e ha raccontato la sua odissea in numerose occasioni. L'ultima è stata a Cadena Ser. “Sono stato minacciato un paio di volte, ma i miei compagni sono intervenuti a difendermi. Ho avuto la sensazione che avrei preso due coltellate, una per essere catalano, l’altra per aver vinto con il Barcellona. Sono diventato molto amico di un capo zingaro e probabilmente le minacce si sono fermate dopo che ha parlato con i suoi. I prigionieri colombiani erano quelli che mi difendevano di più. A volte però si trascendeva per un niente. Un detenuto ha aggredito e accoltellato con un bastoncino scheggiato un altro perché gli doveva una Coca-Cola”.
PIANTI
Durante l'intervista, Rosell ha ricordato molti dei suoi momenti più difficili durante quei 21 mesi e ha condiviso le sue esperienze con gli spettatori. "La prigione è grigia e un po' stantia, ma allo stesso tempo si scopre molta umanità, è un contrasto continuo di emozioni, colori, tristezza, anche risate. Ho sempre cercato di essere molto equilibrato, non ricordavo di aver pianto per tutta la vita ma lì mi è successo e anche per diverse volte. Poi mi sono sentito meglio”.