Un Ronaldo...è sempre un acquisto di grido. Il 25 luglio del 1997, 25 anni fa, quando tutto il mondo impazziva per i numeri del Fenomeno, l'Inter piazzava il colpo del XX secolo. E nel XXI, precisamente 20 anni fa, il brasiliano scappava a Madrid. Anche perché non è che fosse così convinto di giocare nell'Inter. Ci era andato, per sua stessa ammissione per una cortesia dei blaugrana. Il presidente del Valladolid lo ha raccontato a DAZN.

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Ronaldo interista… quasi per forza: “Io non sarei andato via, ma il club…”
RINNOVO
Perché il Barça, che aveva comprato il Fenomeno appena un anno prima, non se lo è tenuto stretto? In primis perché l'Inter ha pagato tutta la clausola rescissoria da 48 miliardi di lire, ma anche perché il brasiliano si è sentito scaricato dai blaugrana e a quel punto gli ha chiuso la porta in faccia. "Avevo firmato un rinnovo di contratto alla fine della stagione e sono partito con la nazionale brasiliana. Cinque giorni dopo, mi chiamano per dirmi che il rinnovo di contratto era saltato. La scelta dunque non è mai stata nelle mie mani. Io volevo restare". Ma un calciatore così, dopo una stagione stratosferica, fa gola a tutti. E quindi arriva l'offerta dell'Inter.

RIMANERE
Moratti tocca i tasti giusti. Fa sentire Ronaldo importante, a differenza di quanto stava accadendo al Barça. "Se il club non mi valutava come pensavo, la decisione non spettava a me. Fosse stato per me sarei anche potuto rimanere, ma non ho scelto io di lasciare Barcellona". Lo ha scelto l'Inter, portando a Milano quello che in quel momento è il calciatore più celebre al mondo. Un amore, quello con i nerazzurri, che forse non è scoppiato subito, ma che è stato poi profondo e sentito sino al finale, come conferma lo stesso brasiliano. Anche l'Inter, dopo i due gravissimi infortuni e il cinque maggio, non lo valuta come Ronaldo crede di dover essere valutato. "Andai e forzai la mano. O me o Cuper". E quando Moratti gli preferisce il tecnico, il copione si ripete.
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