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Cambiano i nomi, non il risultato: la Roma alza il muro anche con Jesus e Moreno

Alla Roma basta un...Golarov per aver ragione del Torino, perchè lì dietro, per la quarta volta in trasferta, non si passa. Parola di Juan Jesus e Hector Moreno.

Francesco Cavallini

Senza un muro maestro, la casa crolla. Ma non se arrivano a sorreggere la struttura i due pilastri che non ti aspetti. Nella giornata in cui alla Roma mancano sia Manolas che Fazio, a guidare la difesa giallorossa accorrono Juan Jesus, ormai quasi una certezza, ma soprattutto Hector Moreno, finora una immeritata fama da oggetto misterioso nonostante sia il capitano del Messico. L'ex PSV, all'esordio dal primo minuto, non fa rimpiangere i compagni infortunati, anzi, si dimostra attento e molto ordinato anche davanti al pressing del Torino.

Zero reti subite in trasferta, Roma unica tra le grandi d'Europa

Se la Roma torna a casa con i tre punti è ovviamente merito della punizione di Kolarov, ma la difesa tanto vituperata regge e fa passare un pomeriggio tutto sommato tranquillo ad Alisson. Spesso è il fuorigioco, che sta diventando una specialità della casa, a mettere in trappola gli attaccanti del Toro, ma più di frequente sono le chiusure di Moreno e Juan Jesus a liberare l'area giallorossa prima che i granata possano diventare troppo pericolosi. La quarta vittoria in trasferta di questo campionato arriva di nuovo con la rete inviolata e, seppur con una gara in meno, la Roma giunge a questo punto della stagione con due statistiche importanti. La prima è il record (in coabitazione con l'Inter) di undici vittorie consecutive lontano dall'Olimpico. La seconda è la vetta solitaria come unica squadra dei cinque campionati più importanti con lo zero nella casella dei gol subiti fuori casa.

Moreno e Juan Jesus imbrigliano il Toro

Cinque reti incassate, tutte all'Olimpico. Tre sono arrivate nel giro di un quarto d'ora nella sfortunata partita contro l'Inter. Una è ininfluente, subita al novantesimo di una partita vinta con serenità. La quinta, quella che forse fa più male, regalata al Napoli da un errore individuale. Per il resto la Roma soffre, ma si chiude bene, rischia, ma la passa liscia. E in quattro partite consecutive difficile poter parlare di fortuna. L'atteggiamento difensivo è ancora rivedibile, perchè si lasciano ancora troppe seconde palle all'avversario, ma di riffa o di raffa, arriva sempre qualcuno a salvare la baracca. Contro il Torino ci ha pensato Moreno, che ha giocato una partita ordinata e soprattutto si è distinto per le tempestive chiusure sugli attaccanti granata, già pressati a dovere da Juan Jesus. Una gestione del pacchetto arretrato che in qualche maniera ricorda molti match della Juventus, che di solidità difensiva può (poteva) dare lezioni a chiunque.

Una Roma cinica ed efficace

Tre punti sporchi, che fanno morale, nonostante una prestazione generale molto più scialba di quella scintillante vista a Stamford Bridge. Dove però gli spazi lasciati dal Chelsea erano molti. Al contrario il Torino ha pressato all'inverosimile, impedendo di fatto lo sviluppo della manovra della Roma, spendendo però molto dal lato fisico nella prima fase del match. La Roma ha aspettato e, come con il Milan, ha accelerato nel momento di stanchezza dell'avversario. Certo, ci è voluto un calcio piazzato per sbloccare la partita, ma il cinismo della squadra di Di Francesco non passa inosservato. Dopo la vittoria a Bergamo, i giallorossi tornano di nuovo con il bottino pieno da una trasferta molto complicata. Basta un...Golarov per stare tranquilli, perchè lì dietro non si passa. Parola di Juan Jesus e Hector Moreno.

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