Per Diego Perotti, ma più in generale per la Roma, quella contro il Napoli al San Paolo si prospetta una partita da…Under. Ed il giovane e sgusciante turco, assoluto protagonista di questa parte di stagione romanista, c’entra, ma relativamente. L’argentino, fresco di convocazione con la sua nazionale e che spera di fare le valigie per Russia 2018, deve dimostrare di riuscire ancora a fare la differenza, nonostante un periodo di appannamento e più di qualche panchina. E quella contro la capolista può (e deve) essere la partita in cui l’uomo del gol pesanti torna a prendere per mano la Roma, come ha già fatto in diverse occasioni.
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Perotti, serve una partita da Under
Per Diego Perotti quella contro il Napoli al San Paolo si prospetta una partita da...Under. Inteso come possibile numero di reti, ma anche come interpretazione del match da parte dell'argentino.
Sarà un match attendista da parte della Roma?
Partita da Under dicevamo, e per più di una ragione. Under inteso come possibile numero di reti, perché visto lo stato di forma di questo Napoli, è lecito attendersi che Di Francesco prepari una partita cauta, senza lasciarsi troppo attirare dalla porta avversaria, ma giocando in maniera attendista e intelligente. Del resto, sfidare la capolista sul suo terreno preferito, quello del palleggio e della produzione di gioco, pare abbastanza rischioso, soprattutto per Roma che tra l'andata degli ottavi di finale di Champions League contro lo Shakhtar e la sfida contro il Milan è tornata a denunciare quel limiti, fisici e mentali, che l’hanno caratterizzata a partire dal mese di dicembre.
Lanciarsi in ripartenza verso la porta
E quindi, di conseguenza, da parte di tutti, ma soprattutto di Perotti, serve davvero una partita da Under. Stavolta sì, nel senso del suo compagno di squadra. Se la Roma attenderà il Napoli nella sua metà campo, puntando su ripartenze fulminee, dovrà contare su due esterni in grado di spaccare la partita con improvvisi break e di ribaltare l’azione in pochi secondi, lanciandosi negli spazi e andando a lavorare con Dzeko per scardinare la difesa avversaria senza lasciare troppi punti di riferimento. Un qualcosa che al turco riesce quasi naturalmente, ma che forse non è troppo nelle corde di Perotti, più abituato a vedersi recapitare il pallone sui piedi e a manovrare per vie traverse, piuttosto che puntare dritto alla porta avversaria.
Perotti...da Under
Il numero otto della Roma dovrà quindi un po’ snaturarsi per risultare decisivo in una partita che può raccontare molto, se non tutto, sullo stato generale della squadra e della propria stagione. Dopo un inizio importante, che gli è valso anche il rinnovo prima di Natale, l’argentino si è spento in concomitanza con la crisi di gioco e di risultati che ha colpito la Roma. Pochi gol, anche se Perotti non è mai stato un esterno con un particolare feeling con la rete, ma soprattutto poca incisività. Il trend deve cambiare e la partita con il Napoli offre l’occasione di risvegliarsi dal torpore. Se Perotti riuscirà a contenere le scorribande di Hysaj, ma soprattutto a ripartire puntando la porta, quella del San Paolo può risultare l’occasione giusta per ammirare un Monito nuovo. Un Perotti…in forma Champions e con un occhio sempre al mondiale. Ma soprattutto un Perotti da Under. In tutti sensi possibili.
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