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Edin Dzeko, il Cigno diventa leone

Il bosniaco si è definitvamente preso la Roma. Non è più solo bomber implacabile, ma anche e soprattutto leader di una squadra che sta prendendo consapevolezza della propria forza.

Francesco Cavallini

A San Siro si rivedono tracce di Batistuta e i tifosi della Roma sognano. Naturalmente il Re Leone e l'anno del terzo Scudetto c'entrano poco, ma qualche minimo indizio dalla partita di Milano i giallorossi lo portano a casa. La squadra c'è, sa soffrire e uscire alla distanza e, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, conferma di avere un bomber stratosferico. Edin Dzeko fa la sua solita partita di quantità e qualità, canta e porta la croce, ma stavolta colpisce in maniera anomala, almeno per le sue caratteristiche.

Dzeko ed un gol...poco alla Dzeko

Tracce di Batistuta, perchè la rete che sblocca il match è un mix di potenza, rabbia (accumulata in una settantina di minuti di battibecchi con l'arbitro e con Bonucci) e un pizzico di fortuna, con la provvidenziale deviazione di Romagnoli. E soprattutto è un assolo. Strano per Dzeko, che di solito è il terminale offensivo delle manovre della squadra, che colpisce da dentro l'area con zampate da bomber. Stavolta il Cigno di Sarajevo diventa leone, si prende la palla all'altezza del centrocampo e conclude di forza. Inaspettato, ma esteticamente pregevole e soprattutto maledettamente efficace.

Bomber e leader, il bosniaco si è preso la Roma

Il bosniaco è ormai leader, lontanissimo dal Dzeko della prima stagione giallorossa, ma anche differente da quello dell'annata appena conclusa. Di simile ci sono le cifre, rete numero 7 in altrettante partite, di diverso c'è l'atteggiamento in campo del centravanti. Che non fa mai mancare il lavoro per la squadra e ora ci aggiunge anche la personalità, esattamente quella che molti gli imputavano di aver lasciato da qualche parte, chissà dove, ma lontano da Roma. Personalità che a volte straborda, come nei contrasti verbali con avversari e direttore di gara, ma che è sintomo di una grande condizione fisica e soprattutto mentale.

La serata di San Siro evoca dolci ricordi

Tracce di Batistuta, perchè la modalità e l'importanza della rete ricordano vagamente quella del Re Leone contro la sua Fiorentina. Molte similitudini. Roma lanciata da tre partite vinte contro le "piccole", sconfitta solamente dall'Inter (seppur a San Siro e non all'Olimpico) e un match complicato all'orizzonte. Match che Dzeko ha aperto come un apriscatole, facendo saltare gli schemi rossoneri, che fino a quel momento avevano imbrigliato la Roma, e permettendo poi alla squadra di aprirsi e raddoppiare. Da Milano la Roma riporta i tre punti, ma anche e soprattutto la convinzione di essere una squadra forte e compatta.E di avere un bomber da Scudetto. Il che non guasta mai...

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