Gran parte del mondo del calcio italiano ha scoperto Heung-Min Son grazie al doppio confronto del suo Tottenham contro la Juventus. Ma a Roma, anzi, a voler essere precisi nella Roma, c'è qualcuno che non si è per nulla sorpreso nel vedere il coreano fare a pezzi la difesa bianconera con relativa felicità. Franco Baldini, advisor della società giallorossa, il ragazzo lo conosce bene, perchè ha contribuito a portarlo a Londra, versando 30 milioni di euro al Bayer Leverkusen. E con tutta probabilità, dovendo consigliare a Monchi e agli altri un acquisto in grado di modificare radicalmente la fisionomia, tecnica ma non solo, della Roma, farebbe il nome del numero 7 degli Spurs. Che in effetti sarebbe un affare, in tutti i sensi.
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Roma, i sogni Son desideri?
Se Franco Baldini, consulente di mercato della Roma, dovesse consigliare a Monchi un acquisto in grado di modificare radicalmente la fisionomia della Roma, farebbe il nome di Son. Che in effetti sarebbe un affare, in tutti i sensi.
Son alla Roma: un affare dal punto di vista tecnico...
Da un punto di vista tecnico il giocatore non si discute. Poliedrico, inesauribile, impressionante per facilità di corsa e di calcio. Son è un'ala sinistra, ma la capacità di utilizzare alla perfezione entrambi i piedi gli permette di poter essere schierato anche dall'altro lato del campo, ma anche da falso nueve. I numeri stagionali coadiuvano la bontà delle caratteristiche del calciatore: Sedici reti e nove assist, ma soprattutto quarantadue partite sulle quarantaquattro disputate finora dal Tottenham. In cinque ruoli diversi, cucitigli addosso alla perfezione da Pochettino, che lo adora. Ala sinistra, destra, prima punta, trequartista e addirittura un match a centrocampo, da regista. Se non siamo di fronte ad un universale, poco ci manca e di certo Eusebio Di Francesco troverebbe modo di impiegarlo.
...un investimento economico...
La domanda sorgerebbe comunque spontanea, visto il valore tecnico di Son. Quanto costa? E soprattutto, dove li trova la Roma i soldi per acquistarlo? Costa molto. Un minimo di cinquanta milioni di euro, con la concreta possibilità di salire ulteriormente, anche se i rapporti tra le due società sono da sempre ottimi e se dopo la partita contro la Juventus Son ha fatto capire che senza la Champions la sua permanenza a Londra non è così scontata. In ogni caso, cinquanta milioni di euro sono tanti soldi. Forse troppi? Non è detto, perchè dicendo che l'ala del Tottenham rischia seriamente di ripagarsi da solo non si va cosi lontani dalla realtà delle cose. Il coreano è...una macchina da soldi, come sanno bene gli Spurs ed il Leverkusen. La sua fama in oriente permette di vendere numeri spropositati di maglie col suo nome, ma soprattutto il suo status di leggenda in Corea del Sud può avere interessanti risvolti economici. La LG, colosso dell'elettronica di cui è testimonial, ha cominciato a sponsorizzare il Bayer (offrendo suon di milioni) in concomitanza con il suo arrivo in Bundesliga e non ha rinnovato il contratto proprio a causa della sua cessione. E la Roma, finora, un main sponsor non ce l'ha...
...e una mossa di marketing perfetta
Il che ci porta dritti dritti all’ultimo punto della questione. Heung-Min Son è ormai un vero e proprio brand mondiale, e sarebbe capace di contribuire ad una crescita esponenziale della Roma nell’immenso mercato orientale. In Corea ha raggiunto uno status leggendario, al punto che potrebbe essere esentato a furor di popolo (anzi, di governo) dal servizio militare per meriti sportivi. E anche in Cina e Giappone, gli storici vicini dei coreani, riscuote apprezzamento ed interesse. Averlo in giallorosso sarebbe una mossa di marketing pressoché perfetta ed accrediterebbe definitivamente la Roma tra le big del Vecchio Continente anche in Asia. Come accadde nell’ormai lontano 2001, quando a Trigoria arrivó dal Parma Hidetoshi Nakata, fenomeno di costume prima che calcistico, ma anche pedina fondamentale per la Roma del terzo scudetto. Chi lo ha portato in giallorosso? Proprio Franco Baldini. E allora, tra coincidenze e convenienza, si potrebbe pensare che in fondo i sogni romanisti...Son desideri realistici.
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