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Linea…Verdi: la nuova Roma di Di Francesco potrebbe partire da lui

Il messaggio da Boston arriva forte e chiaro: che Roma di Di Francesco sia. E quindi, nell'ottica di una mini rivoluzione estiva, sul mercato si punterà a calciatori dalle caratteristiche ben si sposino al gioco del tecnico abruzzese. Come ad...

Redazione Il Posticipo

Il messaggio da Boston arriva forte e chiaro: che Roma di Di Francesco sia. Dal summit tra il presidente Pallotta e il direttore sportivo Monchi la posizione del tecnico esce più rafforzata che mai, complice la netta presa di posizione al riguardo dell'andaluso. C’è fiducia, voglia di continuare assieme e volontà di mettere l'allenatore nelle condizioni di esprimersi al meglio. Certo, se alla fine dovesse arrivare il quinto posto (e di conseguenza non la qualificazione in Champions) qualcosa dovrà per forza di cose essere rivista, ma è una eventualità che alla Roma non vogliono neanche prendere in considerazione. E quindi, nell'ottica di una mini rivoluzione estiva, sul mercato si punterà a calciatori dalle caratteristiche ben si sposino al gioco del tecnico abruzzese. Come ad esempio Simone Verdi.

Verdi, un esterno completo...

Volendo fare un identikit del prototipo di giocatore che Di Francesco porterebbe domattina a Trigoria per la sua Roma, con tutta probabilità uscirebbe fuori il viso dell’attaccante esterno del Bologna. Per caratteristiche, tecniche e mentali, il ragazzo classe 1992 è l’ideale per il calcio verticale che ha in mente il tecnico, fatto di velocità di esecuzione, ma anche di imprevedibilità. Un buon feeling con la porta, una straordinaria abilità nei calci da fermo (il che non guasta mai) e soprattutto una evidente tendenza all’ultimo passaggio smarcante, ciò che in fondo a questa Roma sembra mancare un po’. Un esterno completo, in grado di ricoprire entrambe le fasce e di garantire un rendimento costante e di altissimo livello. Questo è il Simone Verdi che gli ultimi due campionati hanno consegnato alla serie A e agli osservatori di tutte le altre squadre.

...che non piace solo alla Roma

Perchè di Verdi non se ne sono accorti solamente Monchi e Di Francesco, anzi, il calciatore è al centro degli interessi di molte big del nostro campionato italiano da almeno due sessioni di mercato. Chi è andato più vicino ad aggiudicarselo è il Napoli di Sarri, un altro che in Verdi ha intravisto caratteristiche importanti e particolarmente adatte al proprio calcio. Alla fine, è storia nota, non se n'è fatto nulla, per la volontà del calciatore di rimanere ancora a Bologna e (suggeriscono i più maligni) perché in fondo non è che Verdi avesse tutta questa voglia di arrivare sotto al Vesuvio e rischiare di fare da comprimario o da spettatore non pagante alle meraviglie del trio partenopeo degli intoccabili. Offerta quindi rispedita al mittente all’ultimo secondo e avanti con il Bologna. Ma fino a quando? Giugno, paradossalmente, è quasi alle porte. E comunque già a inizio febbraio, a mercato chiuso, più di qualcuno sosteneva che dietro al gran rifiuto ci fosse qualcosa di più. Forse proprio la Roma.

Da Di Francesco...a Di Francesco

Reale o no l’interferenza giallorossa nella trattativa che avrebbe dovuto portare Verdi a Napoli, quello che conta è che quasi certamente il venticinquenne del Bologna sarà un obiettivo giallorosso. Non che a Monchi e a Di Francesco servano recensioni, ma forse da parte di Federico, il figlio dell'allenatore della Roma, sarà arrivata qualche indicazione riguardo il futuro del suo attuale compagno di squadra. E una volta terminata la stagione potrebbe essere più semplice arrivare al calciatore, che ha rinunciato a lasciare le due torri, ma che non potrà farlo per sempre. E quale prospettiva migliore di quella di far parte della rosa di una big, con molte più probabilità di entrare nelle rotazioni del tecnico e magari addirittura un punto fermo della squadra? Il calciatore potrebbe pensarci, esattamente come potrebbe fare la Roma, presentandosi a Bologna con i trenta milioni necessari per accaparrarselo.

E dato che da Boston è arrivata la conferma dell’allenatore abruzzese, è giunta l’ora di muoversi. Le rose di giugno si fanno a febbraio, dice sempre Monchi. Quindi, anche se di un giorno, la nuova Roma di Di Francesco rischia di partire in ritardo sulla tabella di marcia. Ed in questo caso la neve su Roma non c’entra niente.