Le feste continuano a rimanere particolarmente indigeste alla Roma. Prima di Natale è arrivata la sconfitta contro la Juventus, prima di Capodanno il pareggio casalingo con il Sassuolo il giorno della Befana la debacle all'Olimpico per mano dell'Atalanta e ora, prima di Pasqua, un pareggio pieno di recriminazioni al Dall'Ara. Due punti in quattro partite pre o post festività, risultati che rischiano di contare parecchio in una corsa Champions che è ancora molto aperta, con Inter e Lazio pronte ad approfittare della battuta d'arresto dei giallorossi. Che se portano a casa un punto, molto lo devono a Edin Dzeko. Senza il quale, semplicemente, la Roma non gioca.
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Roma, senza Dzeko non si gioca
Contro il Bologna, la Roma si aggrappa al suo bomber. Dzeko segna la rete del pareggio, ma la squadra sembra non poter proprio fare a meno del suo numero 9, sempre costretto a entrare in campo anche quando non gioca dall'inizio.
Dzeko non si può proprio riposare
Su 39 partite, 38 presenze per il numero 9. Solo una partita saltata, tra l'altro per squalifica. E ogni volta che il bosniaco si siede in panchina, nella speranza di riposare un po', non riesce proprio a godersi novanta minuti pieni di riposo. Di Francesco non lo ha quasi mai escluso dall'undici titolare, se non in rari casi, ma anche in quelle giornate è arrivata la chiamata sul terreno di gioco. Casualità o no, se non gioca Dzeko, la Roma fatica a trovare la via della rete e quindi nella ripresa c'è sempre da sbloccare la partita o, come nel caso del match con il Bologna, uno svantaggio da recuperare. Il bomber romanista però stavolta non si è fatto pregare, dato che nei subentri non aveva mai messo il suo timbro.
È la Roma che segna di meno, non il bosniaco
Contro i rossoblu è arrivata la rete numero 14 in campionato, che va ad aggiungersi alle quattro in Champions. Non il bottino dello scorso anno, quando Dzeko ne ha realizzate addirittura 39, ma la sua incidenza nel bottino di gol della Roma rimane più o meno la stessa. È la squadra che in percentuale segna di meno, non il bosniaco. Che a Bologna canta, porta la croce e guida un assalto giallorosso fino a quel momento non troppo convinto. La Roma va sotto sull'unico tiro in porta subito (con richiesta di VAR per il tocco di mano di Poli), poi comincia a giocare nella metà campo della squadra di Donadoni ma senza risultati apprezzabili, se non un palo di Strootman. L'attacco leggero (Perotti, El Shaarawy e Schick) non gira benissimo e per trovare peso in attacco, figurato e non, è dovuto entrare Dzeko. Con lui arriva il pareggio, ma la Roma non va oltre e arriva al match con il Barcellona con più di qualche dubbio, in campo e nella lista dei convocati.
Nainggolan esce malconcio, rischia il Camp Nou?
È infatti uscito malconcio dal match Radja Nainggolan, che ha accusato un colpo e poi un fastidio muscolare che lo mettono a rischio per il Camp Nou. Non esattamente una notizia non certo apprezzata, soprattutto dopo i possibili forfait di Pellegrini e di Under. L'assenza del turco si sente parecchio e la Roma perde un po' in incisività senza gli spunti del suo numero 17. Il risentimento al flessore del Ninja andrà valutato e Di Francesco spera di recuperare tutti e tre i calciatori per la sfida più importante della stagione. Il pareggio di Bologna, per quanto influente sulla lotta per il terzo e il quarto posto, va subito cancellato. C'è da andare a trovare Messi. Con in mezzo all'attacco, ovviamente, Edin Stachanov Dzeko.
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