Sovrapposizioni, tagli degli esterni, linea difensiva alta, ricerca ossessiva della profondità. Il 4-3-3 di Eusebio Di Francesco è quanto di più ortodosso possa venire in mente, esclusa una rassicurante tendenza a non prendere mai imbarcate (mai più di tre reti subite dal suo Sassuolo, escluso un fragoroso 7-1 con l'Inter). Anche nella partita contro il Tottenham sono venuti alla luce i meccanismi richiesti dal tecnico, riusciti molto meglio nella prima metà di match che nella seconda. Questione di uomini? Forse. Le prestazioni complessive sono state più che positive, ma le prime amichevoli hanno messo in luce che evidentemente c'è qualcuno molto propenso ad entrare negli schemi e qualcun altro che invece trova qualche difficoltà in più. L'adattamento, soprattutto per i reduci dell'era Spalletti, può risultare complicato, anche per caratteristiche personali che si sposano meglio o peggio con il progetto tattico. Ma chi della rosa della Roma soffrirà più il Difra pensiero? E chi invece ne trarrà benefici?
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Tutti gli uomini di Di Francesco
Il 4-3-3 del tecnico abruzzese richiede una forte aderenza tattica da parte dei calciatori. Qualcuno è naturalmente più adatto, altri sembrano un po' più in difficoltà. Chi saranno le pedine fondamentali di questa nuova Roma?
La difesa alta, croce e delizia

Il centrocampo, il cardine del 4-3-3 e di questa Roma

L'attacco, tra profondità e giro palla

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