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Richards su Mancini: “Gli ho voluto bene. Quante risate e ho anche imparato tante parolacce”

(Photo by Christopher Lee/Getty Images)

L'ex calciatore del City che con Mancini ha condiviso successi e anche qualche litigio, si è soffermato sulla gestione del gruppo da parte del tecnico.

Redazione Il Posticipo

Richards continua a parlare di Mancini sulla BBC. L'ex calciatore del City che con Mancini ha condiviso successi e anche qualche litigio, si è soffermato sulla gestione del gruppo da parte del tecnico dichiarandosi affatto sorpreso di come gli azzurri siano diventati un gruppo coeso e con idee molto chiare.

CAPO - L'ex difensore conosce molto bene Mancini: "Chiaramente non gli ho mandato un messaggio di buona fortuna come avrei fatto di solito. Gli ho voluto molto bene e credo che anche lui me ne volesse, ma è anche corretto ammettere che non tutti i calciatori del City la pensavano allo stesso modo, perché era un allenatore molto esigente. Non faceva prigionieri se facevi qualcosa che non gli piaceva. Aveva grande carisma. Il suo credo era semplice. "Siamo tutti d'accordo". Osservando la nazionale italiana nelle ultime settimane, mi appare molto chiaro come i giocatori abbiano completamente accettato le sue idee e il suo approccio".

INTERNAZIONALE  - La panchina azzurra lo ha consacrato a livello internazionale. "Sono felice che abbia dimostrato ancora una volta la sua grandezza, non ne ho mai dubitato. Ai tempi del City era ancora molto emotivo e a volte qualcuno lo riteneva difficile da sopportare tutti i giorni. Non mi ha insegnato certo le parolacce in italiano ma sentendole così spesso durante l'allenamento le ho imparate abbastanza velocemente. Ho l'impressione che fosse un po' più rilassato quando è iniziato questo torneo. Del resto nessuno si aspettava molto da questa nazionale".

INGHILTERRA - Richard analizza infine anche il lavoro di Southgate. "Ho sempre pensato che l'Inghilterra avesse i giocatori per arrivare in finale e anche vincere questo Europeo. E sinora il commissario tecnico ha lavorato nel migliore dei modi possibili. Ho tanti amici che ancora giocano nella nazionale inglese e vederli giocare così bene e con questa compattezza mi rende molto felice. Non deve subire la pressione di vincere a tutti i costi. Ha già reso orgogliosa l'Inghilterra centrando, con il gioco, un risultato incredibile.  Se riuscisse a fare un ulteriore passo avanti e a vincerlo, regalerebbe un sogno all'intero paese anche perché  gli ultimi 18 mesi sono stati orribili".