La fama, le presenze in prima squadra, l'unanime plauso della critica e degli osservatori mondiali contano, ma fino ad un certo punto. Una delle prime regole di una squadra è che...le regole valgono per tutti, anche per chi è a paletti il più forte o il più considerato. Anzi, spesso e volentieri è ai big che gli allenatori si affidano per dare l'esempio, contando sul fatto che se le stelle mantengono comportamenti adeguati anche i compagni meno affermati si conformeranno. Ed è partendo da questi concetti di gestione del gruppo che Paul Simpson, allenatore dell'Inghilterra Under-19, ha escluso dalla partita contro la Lettonia Phil Foden e Jadon Sancho.
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Dall’Inghilterra Under-19 alla Juventus, le regole sono uguali per tutti
Le due stelline della selezione giovanile inglese, Phil Foden e Jadon Sancho, non si presentano in tempo agli allenamenti e vengono esclusi dal tecnico. Perchè anche i migliori devono rispettare le regole del gruppo.
Foden e Sancho, un ritardo di troppo
Motivo? Un ritardo di troppo agli allenamenti, che è costato la panchina punitiva ai due piccoli grandi fenomeni di Sua Maestà. Certo, lo scontro con i baltici non era proibitivo anche senza il già celebre duo, ma il messaggio è chiaro, non si fanno sconti. Neanche a chi, rispetto ai compagni, può già vantare tre presenze in Champions League come Foden o sei match di Bundesliga come Sancho. Ed il fatto che i due provengano da club blasonati (rispettivamente Manchester City e Borussia Dortmund) secondo Simpson deve giustificarli ancora meno nel loro comportamento. Nei top club la disciplina e le regole sono il primo punto per una serena convivenza ed è importante che i ragazzi lo capiscano da subito.
Per qualche minuto, De Rossi perse l'Atalanta
Una scelta, quella dell'esclusione dei migliori calciatori, che spesso diventa impopolare, soprattutto quando poi la partita non va esattamente come si spera. Memorabile in Serie A il caso di Daniele De Rossi, vicecapitano della Roma, escluso da Luis Enrique nel match contro l'Atalanta nel 2012, poi terminato con un 4-1 in favore dei bergamaschi. In quel caso De Rossi, da sempre considerato professionista impeccabile, ha avuto più o meno lo stesso problema di Foden e Sancho, presentandosi in leggerissimo ritardo alla riunione tecnica. E, regolamento di squadra alla mano, il tecnico asturiano lo ha escluso dall'undici titolare, prendendosi le prevedibili critiche dopo la sconfitta.
Allegri e Bonucci, un'esclusione che ha fatto scalpore
Il pugno duro è rischioso, ma serve anche per confermare l'autorità dell'allenatore quando viene minata dal dissenso interno. Anche Leo Bonucci l'ha imparato a sue spese, con l'ormai storica esclusione per motivi disciplinari dalla partita contro il Porto da parte di Max Allegri. Anche in quel caso, le regole sono valse per tutti. Neanche il palmares del capitano del Milan e l'importanza della partita (un ottavo di finale di Champions League) sono bastati a evitare la punizione. Che, ovviamente, come nel caso di Foden e Sancho fa scalpore e crea dibattito per il profilo di chi l'ha subita, ma che in qualsiasi altro caso sarebbe stata applaudita come esempio da seguire per tutti i tecnici. Che infatti sanno di essere nel giusto e vanno avanti così. Le regole sono uguali per tutti, oppure non sono più regole.
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