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50+1, la regola resta: in Bundesliga solo soci, ma niente proprietari

La regola del 50+1, che prevede che la maggioranza delle quote dei club di Bundesliga non possa finire in mano di un solo socio, è stata confermata dall'assemblea di Lega.

Francesco Cavallini

50+1, la somma magica. Che nel caso di una società per azioni non fa necessariamente 51, ma che basta e avanza per avere una certezza. Chi lo detiene ha la maggioranza assoluta e decide. Chi non ce l’ha può solo fungere da socio di minoranza. Un ragionamento talmente limpido da sembrare quasi inutile, ma che in realtà rappresenta una delle grandi forze del calcio tedesco. La regola del 50+1 è caposaldo fondativo della Bundesliga e l’assemblea dei 36 club delle prime due serie tedesche lo ha confermato. Niente deroga per Martin Kind, proprietario di un’azienda di apparecchi acustici che voleva acquistare la maggioranza delle quote dell’Hannover. Il 50+1 delle quote dei club deve rimanere ai club stessi e non a singoli soci, che così diventerebbero proprietari.

Vince il fronte del no, la regola non cambia

La richiesta di Kind è stata così fuori luogo, almeno per i tedeschi, sempre molto ligi alle regole, che per meglio rispondere si è deciso di convocare gli Stati Generali del calcio teutonico, in modo da dirimere la questione una volta per tutte. Una votazione, democratica e paritaria, che poteva davvero decidere il futuro del fußball. A proporre la mozione per il mantenimento dell’attuale regolamento, manco a dirlo, il St. Pauli. La seconda squadra di Amburgo, da sempre ultimo romantico baluardo di un calcio e di un tifo che vanno scomparendo, ha guidato il fronte del no, che ha stravinto, per la gioia dei club contrari alla svolta e, soprattutto, di molte associazioni di tifosi.

Gioia di molti club di Bundesliga e dei tifosi

Quando il dibattito ha cominciato a diventare pressante e si è capito che la questione sarebbe terminata di fronte all’assemblea di Lega, si sono infatti create parecchie associazioni di supporter per fare campagna a favore del no al cambiamento della regola. Un gruppo chiamato (traducendo dal tedesco) “il 50+1 resta” ha raccolto firme da parte di oltre tremila gruppi organizzati per una petizione, da inviare alla Federcalcio, che sottolinea come il divieto per i club di avere un socio di maggioranza sia un punto di forza del calcio tedesco e non un limite agli investimenti (anche stranieri) come sosteneva invece la parte di opinione pubblica favorevole all’abolizione della norma. Sì al cambiamento e ad un pizzico di modernità, ma sempre nel limite del 50+1.

Il 50+1 adesso è scritto...nella pietra

L’unico a non essersi ancora arreso è proprio Herr Kind, che evidentemente a comprare l’Hannover deve tenerci davvero tanto. Il possibile acquirente non ha infatti ritirato la sua richiesta di deroga, che però ha possibilità di venire accettata vicine allo zero. Questioni di burocrazia. Se la decisione finale fosse stata presa attraverso una consultazione informale, ci sarebbero stati i presupposti regolamentari per contestarla. Ma la mozione proposta dal St. Pauli e accettata a maggioranza pone definitivamente fine alle possibilità di modificare la regola del 50+1. Le uniche discussioni ora possibili sono quelle sulle normative tecniche per farla rispettare ed evitare che possa essere aggirata. Alla faccia di Kind, che perlomeno resta coerente con il suo business, dato che da quell’orecchio, perdonateci la battuta, sembra non sentirci granché bene.