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Regno Unito, diciassette anni di carcere per…aver piratato la Premier League!

Tre uomini sono stati condannati a scontare 17 anni di reclusione in Inghilterra: fornivano copertura televisiva delle partite di calcio a pub e altri locali in tutto il Regno Unito frodando i diritti della Premier League.

Redazione Il Posticipo

Si può scappare o rimanere nascosti per un po’. Alla fine, però, quando si agisce al di fuori delle regole, si viene scoperti e quindi bisogna affrontare le conseguenze delle proprie azioni. In Inghilterra, per esempio, si è da poco concluso un processo di quattro settimane che si è concluso con la condanna a diciassette anni di reclusione complessivi per tre imputati per un reato di frode. L’associazione a delinquere ha pensato ‘bene’ di frodare un colosso nazionale credendo di farla franca ma, alla fine, qualcuno li ha scoperti. Chi è il pezzo grosso che è stato frodato? Niente meno che la... Premier League. Il trio è colpevole di aver ‘venduto’, ai titolari di molti locali sparsi per tutto il paese, le partite di Premier League tramite uno streaming chiaramente illegale.

DICIASSETTE ANNI - A riportare la notizia è il Sun. Diciassette anni non sono pochi ma dovrebbero essere sufficienti ai condannati per riflettere su quanto fatto. Anche perché piu il defraudato è potente, maggiore sarà il rischio di essere scoperti e puniti. Steven King, Paul Rolston e Daniel Malone non avevano chance di farla franca ancora a lungo. Anzi, c’è di più: i fraudolenti si servivano dell’aiuto e dei saggi consigli di un esperto in materia, tale Terry O’Reilly che nel 2016 è stato condannato a 4 anni di reclusione per un reato simile. Insomma, errare è umano ma perseverare...

ESAGERATO? BEH, NO - La Federazione contro la violazione del Copyright (FACT) si è espressa attraverso un addetto alla comunicazione che ha spiegato il funzionamento di una frode che ha coinvolto tutto il Regno Unito e non si esclude la presenza di qualche acquirente anche nel resto d’Europa. In soldoni, il reato consiste nel lucrare dalla vendita del prodotto televisivo di un ente terzo senza essere da questo autorizzato o concessionario. Kevin Plumb, direttore legale della Premier League, poi, non poteva proprio esimersi dal dire qualcosa a riguardo: “La decisione odierna ha fornito ulteriori evidenze che verranno assicurati alla legge tutte quelle compagnie e tutti quegli individui che defrauderanno i titolari di diritti e che violeranno il copyright. La sentenza di custodia comminata riflette la serietà del tipo di crimine”. Quindi...occhio agli streaming!