La Germania… tifa City: il Lipsia è la squadra più odiata del suo paese
La Germania… tifa City: il Lipsia è la squadra più odiata del suo paese
La curiosa storia del Lipsia, prossimo club apprezzato in Europa, ma fortemente disprezzato in patria. Questione di cultura calcistica e di purismo...
Redazione Il Posticipo
Il Manchester City ha un paese dietro le spalle che tifa per il suo passaggio del turno. Non è l'Inghilterra ma la Grmania. Il Lipsia, in casa sua, non è esattamente la squadra più facile da affrontare ma chi tranne i loro tifosi, tutti si augureranno una vittoria di Guardiola. Nulla di sorprendente. Quella del Lipsia sembra una favola calcistica, ma lo è al massimo al di fuori dai confini. In patria, i tifosi tedeschi non racconterebbero mai la storia della Cenerentola Lipsia ai loro figli...
ASCESA
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Tutto ha avuto inizio nel luglio del 2009, quando inizia la scalata: in sette anni, dalla quinta divisione alla Bundesliga, quindi in Europa. Una crescita esponenziale che ha sorpreso, nonché infastidito, tutta la Germania calcistica. Del resto, a Lipsia, c'è poco di fiabesco. Era tutto programmato. L’obiettivo, al momento dell'acquisizione della società da parte della Red Bull, prevedeva che in 10 anni la squadra centrasse una qualificazione alle coppe europee. Obiettivo centrato in pieno. Esattamente come quello di diventare la squadra più odiata in Germania. In Bundesliga, sino a pochi anni fa, l'Hoffenheim era la squadra meno sopportata, proprio per una "ascesa" fuori controllo. Poi a...scavalcarlo e distaccarlo ha provveduto il Lipsia, visto come fumo negli occhi dai tifosi tedeschi, che non perdonano il "peccato originale".
La "colpa" della squadra sassone è di essere giunta ad altissimi livelli senza "storia" e con la spinta del denaro di una multinazionale. Nessuna irregolarità, sia chiaro, ma in Germania raggiungere traguardi del genere... dal nulla è considerato sportivamente inaccettabile. Questione di cultura calcistica "vecchie maniere", con il purismo scottato sia dall'acquisto del titolo sportivo del Markranstädt che dal fatto che il nome, RasenBall, sia un modo abbastanza furbo di far comparire le iniziali dello sponsor, la Red Bull. Quanto basta per irritare il tifoso medio tedesco che rifiuta l'idea di una squadra senza tradizione storica capace di scalare le vette del calcio tedesco e rappresentarlo ad alti livelli in campo internazionale. Dopo l'addio di Nagelsmann sembrava che la favola potesse prendere un'altra piega. Invece, checché ne vogliano in Germania, non sembra ancora finita. Anzi, adesso ne incontra un'altra a tinte nerazzurrre...