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Razzismo, Wright esalta Rashford e Sterling: “Grazie al loro impegno, qualcosa si muove”

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Ian Wright, 57 anni, vede una luce in fondo al tunnel del razzismo in Inghilterra grazie a due giocatori di colore. Rashford e Sterling.

Redazione Il Posticipo

Ian Wright, 57 anni, vede una luce in fondo al tunnel del razzismo in Inghilterra grazie a due giocatori di colore. Rashford e Sterling. Come riportato dalla BBC, l'ex calciatore dell'Arsenal ritiene che i due attaccanti della nazionale possano fungere da "apripista" per la strada del cambiamento.

RIVOLUZIONE - Wright non lascia spazio alle interpretazioni: "Raheem e Marcus hanno cambiato il modo in cui vengono visti i calciatori neri. Non sono solo magnifici calciatori, ma oltre alle qualità tecniche hanno una coscienza sociale che esprimono attraverso le loro piattaforme. Sanno sempre cosa fare ed è bello che quando dicono qualcosa, le persone ascoltano. ma non possono combattere da soli la battaglia contro il razzismo. Grazie al loro impegno qualcosa si sta muovendo, anche se non così velocemente come dovrebbe essere. Tutto cambierà solo quando i anche i bianchi vengono coinvolti. Non possiamo cambiarlo da soli".

CAMPAGNA - Rashford è stato protagonista di una campagna per porre fine alla povertà alimentare infantile nel Regno Unito ed è anche andato a volte in contrasto con le politiche del governo impegnandosi per garantire pasti scolastici gratuiti in Inghilterra durante le vacanze e altri aiuti alle famiglie a basso reddito che hanno portato a importanti cambiamenti nella politica del governo. Sterling invece ha parlato delle offese razziali che ha dovuto affrontare dentro e fuori dal campo. "Abbiamo ancora bisogno che le persone di colore entrino in determinati ambienti  per apportare cambiamenti  ma anche le parole di Steven Gerrard e Ben Mee e che affrontano con passione i temi del razzismo e della disuguaglianza aiutano a smuovere le coscienze".

GENERAZIONI - Anche i Wright si stanno dando parecchio da fare. Ian, con il figlio adottivo Wright-Phillips e il ventenne nipote D'Margio, che sta muovendo i primi... calci ad alto livello con lo Stoke City ha prodotto un cortometraggio celebrando tre generazioni di colore. "Avere tre generazioni che giocano a calcio è fantastico, ne sono molto orgoglioso, così come sono assolutamente orgoglioso di loro, ma il primo motivo che mi ha spinto a farlo è sensibilizzare la comunità. Penso sempre a come lottare la piaga del razzismo"