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Ravanelli sogna… la sua Signora: “Un giorno voglio allenare la Juventus”

Fabrizio Ravanelli ha smesso da parecchio di giocare, ma è ancora una figura amatissima nel mondo del calcio. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Penna Bianca ha provato a seguire il suo sogno, diventare allenatore. E il suo grande obiettivo...

Redazione Il Posticipo

Fabrizio Ravanelli ha smesso da parecchio di giocare, ma è ancora una figura amatissima nel mondo del calcio. Il suo modo di essere, sincero e naturale, ha affascinato tutte le tifoserie che lo hanno eletto a idolo, ma più in generale tutti gli appassionati. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Penna Bianca ha provato a seguire il suo sogno, diventare allenatore. Le prime due esperienze, in Francia e in Ucraina, non sono state molto soddisfacenti. Ma, come spiega in un'intervista a Eleven Sports, Ravanelli non ha smesso di impegnarsi verso il suo grande obiettivo. Sedere su una panchina molto importante, quella di un club che gli sta molto a cuore...

ALLENATORE - "È normale che il mio obiettivo sia fare l'allenatore, perchè so quali sono le mie capacità e conosco bene il calcio. Credo di essere stato un calciatore che ha avuto l'opportunità di imparare da grandi tecnici. E la mia esperienza può aiutarmi in questo lavoro". Finora, però, le cose non sono andate benissimo. Ma Ravanelli non si abbatte. "I due anni che ho passato all'Ajaccio e all'Arsenal Kiev sono stati pieni di problemi nei club e questo non mi ha permesso di mettere in pratica le mie idee. Spero di ricevere presto una proposta interessante che possa davvero far partire la mia carriera da allenatore. Il mio sogno è quello di diventare un giorno l'allenatore della Juventus". Insomma, Penna Bianca vola molto in alto...

UOMO - Ma del resto, la Juventus ce l'ha nel cuore. E non solo per quel gol nella finale di Champions vinta nel 1996. Quello tra Ravanelli e la Signora è un amore di vecchia data. "Sono un tifoso bianconero da quando ero bambino. Quando ho ricevuto la maglia della Juventus per Natale, lì ho cominciato a tifare per la Juve. E indossare un giorno quella maglia era il mio più grande sogno". Sogno esaudito, con un impatto sul Ravanelli uomo che forse neanche lui stesso si aspettava." La Juventus è ancora una scuola di vita per me. È un club molto professionale, con una mentalità eccezionale. Non è solamente una società che ti aiuta a diventare un grande giocatore, ma che ti aiuta molto a diventare uomo. Nello spogliatoio della Juventus mi cambiavo accanto a grandissimi uomini. Perchè alla Juve prima di essere un gran calciatore devi essere soprattutto un grande uomo. È un qualcosa che mi ha segnato, soprattutto perchè sono arrivato alla Juve molto giovane. Avevo 23 anni e quell'esperienza mi ha permesso di diventare presto un uomo". E chissà, un giorno, allenatore bianconero...