La Roma esce sconfitta a Firenze e riapre totalmente la corsa all'Europa. Stupisce chi si stupisce dell'andamento della partita che, al netto della direzione arbitrale, lascia in eredità una squadra stanca. E non potrebbe essere altrimenti. La squadra di Mourinho è quella destinata a giocare più partite di tutti fra le 20 di serie a A (55, tantissime) e a stretto giro di posta. Inevitabile pagare dazio alla fatica, specialmente perché le alternative non danno le garanzie dei titolari e lo Special One può fare quello che può. Basti osservare il minutaggio. In totale la Roma giocherà 4950'. E la metà della rosa è ampiamente sotto la metà.

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Rapporto Pelican – nulla accade per caso. Roma, troppe partite e poche risorse
In totale la Roma giocherà 4950'. E la metà della rosa è ampiamente sotto la metà. Con queste premesse, è impossibile chiedere di più. Anzi, sarà meglio centellinare le forze.
DIFESA - Inamovibile Rui Patricio, in difesa non ci sono alternative a destra. Karsdorp deve cantare e portare la croce: prima della sfida con la Fiorentina l'esterno ha giocato 3737' di gioco. Burt Reynolds, che sarebbe dovuto essere la prima alternativa è sceso in campo per 91'. E Maitland Nailes, arrivato nel mercato di gennaio, ha offerto un apporto tutto sommato trascurabile sia in termini di minutaggio che di rendimento. 607'. Mourinho ha poi varato la difesa a tre. Dietro Smalling, Mancini, Ibanez e Kumbulla c'è il vuoto assoluto. A sinistra, Spinazzola aveva lasciato un buco da riempire. C'è riuscito solo parzialmente Vina (2089' in campo ma senza mai destare grandissima impressione), poi è emerso Zalewski. Qualità e quantità differenti, ma è tutto merito di Mourinho. Il suo inserimento è stato una invenzione dello Special One, che ha intravisto nel ragazzo un ruolo che non aveva mai interpretato. Calafiori, prima alternativa, ha lasciato a gennaio dopo appena 429' in campo.
CENTROCAMPO - Il centrocampo, in teoria, era il reparto con maggiori alternative. Anche in questo caso Mourinho ha inciso profondamente prima chiedendo e ottenendo Oliveira, decisivo per far rifiatare Cristante e Pellegrini. Un'altra invenzione è stata quella di riciclare Mkhitaryan come uomo in più in mezzo al campo. Quasi nullo l'apporto di Diawara, Darboe e Villar, impiegati rispettivamente per 306', 229' e 204' di gioco. Veretout, pur giocando parecchio, 2821', ha prodotto poco.
ATTACCO - Il vero problema è però in attacco. Abraham è stato protagonista di una stagione straordinaria. 24 gol in 50 presenze. L'inglese, dopo Rui Patricio, è stato il giocatore che ha visto di più il rettangolo di gioco, calcato, prima della sfida del Franchi per 3809'. Dietro, pochissime alternative. Zaniolo, considerato comunque un giocatore offensivo, ha giocato 2681' contribuendo con sette reti. Felix, dopo la doppietta con il Genoa, è sparito dai radar: 774' di gioco. Trascurabile anche l'apporto di Perez (895') e soprattutto di Shomurodov incapace di imporsi con continuità. Solo 1080' in campo. El Shaarawy ha giocato 1447'. Con questi numeri e un ventaglio così ristretto di scelte affidabili, il lavoro di Mou come leader e demiurgo del gruppo giallorosso assume ancora maggior valore. Con queste premesse, è impossibile chiedere di più. Anzi, sarà meglio centellinare le forze.
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