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Rapporto Pelican – niente accade per caso: Milan primo perché unico a migliorarsi

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Il Milan non ha il miglior attacco, né la miglior difesa. Un'anomalia sino a un certo punto: quel che conta, ovvero il rendimento, è assolutamente migliore rispetto a quello delle dirette concorrenti.

Luigi Pellicone

La 35esima giornata lascia in eredità un tutto invariato ma con 90' in meno da giocare. Tre partite al termine e Milan saldamente in testa in campionato. Due punti che in realtà sono tre, perché i rossoneri possono permettersi di chiudere appaiati all'Inter per scucire comunque lo scudetto ai Campioni d'Italia. Un successo che sembra andare contro le statistiche, considerando che il Milan non ha il miglior attacco, né la miglior difesa. Un'anomalia sino a un certo punto: quel che conta, ovvero il rendimento, è assolutamente migliore rispetto a quello delle dirette concorrenti. E nessuno, come i rossoneri, ha uomini decisivi dove conta. Ovvero nei gol decisivi e in quelli evitati.

MIGLIORAMENTO - Il primo posto del Milan non è affatto casuale. Piuttosto è figlio di un abbassamento generale delle dirette concorrenti. Nessuno delle aspiranti allo scudetto si è migliorata. L'Inter, che detiene lo scettro, ha ben 10 punti di ritardo rispetto alla scorsa stagione, quando a questo punto del campionato aveva già vinto lo scudetto. Il Napoli e la Juventus, rispettivamente con 70 e 69 punti, sono esattamente alla stessa quota toccata alla 35esima giornata del campionato 2020/2021 quando non sono mai state realmente in lotta per la conquista del titolo. Il Milan invece è l'unica che ha un saldo in attivo: + 5 rispetto allo scorso anno. Dunque i rossoneri sono leggermente migliorati in un contesto dove la concorrenza ha palesemente frenato o non è riuscita a cambiare marcia rispetto a dodici mesi fa.

UOMINI CHIAVE - Occhio infine agli uomini chiave. Il Milan, è vero, non ha il capocannoniere. Né la miglior difesa. Ma ha il portiere e l'attaccante più decisivi, in termini di punti, del campionato. Quindici gare su 29 giocate chiuse con un clean sheet, ovvero più della metà. Appare evidente che l'apporto del portiere rossonero, al netto delle reti subite dal Milan, sia superiore a quello di Szczesny, Handanovic, Ospina e Meret. E occhio anche ai match winner. I gol non solo contano, ma si "pesano". E in questo senso nessuno come Leao fra le squadre che puntano allo scudetto. A Lautaro Martinez sono state necessarie 17 reti per essere decisivo in sei occasioni. All'ex Lilla ne sono bastati 1o.