La Sampdoria coglie tre punti pesantissimi con la Fiorentina e lascia nei guai i viola. Una vittoria che allontana forse definitivamente la squadra di Ranieri dalla lotta per non retrocedere. Lista di rimpianti della squadra ospite abbastanza lunga, ma alla fine conta chi fa punti. E la Samp, per cinismo e pragmatismo, non ha bisogno di grandi lezioni. Il tecnico analizza la sfida ai microfoni di Sky Sport.

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Ranieri cauto: “Intanto arriviamo a 40 punti, poi chiederò gli stessi 26 fatti all’andata…”
Una vittoria che allontana definitivamente la Samp dalla lotta per non retrocedere.
QUALITA' - La Sampdoria ha portato a casa la partita prima gestendola, poi puntando sulla qualità. "Una partita difficile, lo sapevo. La Fiorentina aveva bisogno di fare punti. Primo tempo molto tattico, poi ho scelto la qualità e la squadra ha risposto. L'allenatore conta poco, io ho la soddisfazione di poter pescare dalla panchina dei ricambi di grande qualità e di questo va dato merito alla società. Certamente abbiamo avuto un po' di fortuna nel finale ma alla fine è una vittoria importante. Ho ripercorso la stessa strada con Atalanta e Inter inserendo una punta e un calciatore a ridosso della prima punta, ma quando mi sono reso conto che non era quella giusta ed era inutile insistere ho cercato una alternativa".
SALVEZZA- A 30 punti è zona comfort, di quella che piace a Ranieri. Ormai la lotta salvezza non riguarda la Sampdoria che può puntare a qualcosa in più. Magari l'ottavo posto. Il tecnico però preferisce andarci cauto. "Noi dobbiamo arrivare a quaranta, poi dirò che 26 punti abbiamo fatto all'andata e altrettanti dobbiamo farne al ritorno. Non carichiamo la squadra di problematiche che non ci servono. Ci attendono una serie di partite molto complicate contro avversari molto competitivi. E basta poco per perdere tre o quattro partite di fila e smarrire autostima e serenità. Ho sempre detto ai calciatori che sono ambizioso, ma non esageriamo nel caricare la squadra". Con un Quagliarella così è tutto più semplice. Al secondo posto assoluto nella storia dei marcatori doriani. "Non so se riuscirà a raggiungere Mancini in cima ai marcatori di tutti i tempi. Ha una carta d'identità che recita una certa età ma la classe è intatta. Di certo è un simbolo della società e un esempio per tutti noi".
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