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Quasi Romantada: contro il Liverpool giallorossi…Skominati

Arriva la vittoria ma non il biglietto per Kiev. I giallorossi pagano alcuni errori individuali, ma soprattutto una direzione arbitrale che lascia rimpianti.

Redazione Il Posticipo

Il risultato finale dice 6-7 per il Liverpool, il che racconta bene quanto la Roma sia andata maledettamente vicina a un'altra Romantada. Anzi, con tutta probabilità l'avrebbe anche raggiunta, arrivando almeno ai supplementari, se non ci si fosse messo il signor Skomina a dare...una mano agli inglesi. Almeno un paio di episodi dubbi in area dei Reds, tra cui una parata clamorosa di Alexander-Arnold che varrebbe calcio di rigore e rosso diretto a metà ripresa. Da lì, probabilmente, la Roma  sarebbe stata in grado di dare continuità ad un assalto che alla fine ha pagato, ma non quanto avrebbe dovuto e potuto. Nonostante questo, i giallorossi escono tra gli applausi.

ARBITRAGGIO - Eppure tra i tanti protagonisti possibili (un Salah ben controllato dalla difesa romainista, Manè in gran forma e il solito enorme Dzeko), la palma di miglior (o peggior) interprete se la prende il fischietto sloveno Skomina, compatriota del presidente UEFA Ceferin. L'arbitro con il Liverpool ha un ruolino di marcia che viene confermato dal risultato finale, ma non da quello della doppia sfida. Nel computo, oltre ai due rigori reclamati dalla Roma (c'è anche l'intervento di Karius su Dzeko, fermato però per fuorigioco inesistente), c'è un possibile fallo sulla seconda rete del Liverpool e, volendo, anche un altro paio di offside fischiati con troppa leggerezza contro i giallorossi. Paradossalmente, il penalty assegnato a fine partita è quello meno evidente, che porta la distanza tra le due squadre al punto in cui i rimpianti sono pari all'orgoglio.

ORGOGLIO - Certo, la Roma ci mette anche un po' del suo, perchè il primo gol è del Liverpool ed è un regalo di Nainggolan che lancia le frecce rosse. La fortuna e la sfortuna scherzano con i giallorossi, con un pareggio casuale e un palo che rimanda il 2-2 al secondo tempo. Dopo il pareggio di Dzeko arriva un assedio quasi perfetto, tra Nainggolan che si redime con una doppietta quando il cronometro segna il minuto 92. E il recupero, anche questo abbastanza opinabile, è di 180 secondi, nonostante qualche palese perdita di tempo da parte degli uomini di Klopp. Certo, ci fosse stato il monitor a cui siamo abbastanza abituati in campionato, forse anche il signor Skomina si sarebbe accorto che Alexander-Arnold si sostituisce a Karius o che Dzeko non era in offside. Ma con i se e con i ma, non si fa la storia. Quella se la va a giocare il Liverpool contro il Real Madrid a Kiev. Eppure la Roma, che di storia se ne intende, c'è andata davvero vicina. E dall'orgoglio mostrato dai tifosi giallorossi a fine partita, l'hanno capito tutti.