Qatar, in arrivo l’uragano… arcobaleno: Kane indosserà una fascia di capitano per difendere i diritti LGBTQ

In Qatar è previsto l'arrivo dell'uragano... arcobaleno. Harry Kane indosserà una fascia da capitano speciale in occasione delle partite dell'Inghilterra al prossimo mondiale come previsto dalla campagna "One Love". Il capitano della nazionale dei Tre Leoni  esattamente come i suoi colleghi di Galles, Olanda, Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Svizzera indosseranno fasce al braccio a sostegno della causa LGBTQ.

LOGO

Il logo è un cuore pieno dei colori dell'arcobaleno, ora identificato come simbolo di sostegno alla causa LGBTQ. Un messaggio forte in un paese in cui l'omosessualità è vietata. Kane, che indosserà la fascia per la prima volta nella sfida di Nations League di venerdì in Italia ha già espresso tutta la propria soddisfazione. “Sono onorato di unirmi ai miei compagni capitani della nazionale nel sostenere l'importante campagna di OneLove. Come capitani potremmo competere tutti l'uno contro l'altro sul campo, ma siamo uniti contro ogni forma di discriminazione. Questo è ancora più rilevante in un momento in cui la divisione è comune nella società".

INIZIATIVE

La campagna OneLove, organizzata dalla FA olandese e sostenuta anche da Norvegia e Svezia, fa parte di un impegno più ampio della FA per dimostrare i valori dell'organizzazione e della squadra inglese. L'Inghilterra comunque sarà protagoniste di diverse iniziative per i diritti umani. Southgate, d'accordo con la FA, ha in cantiere una serie di altre iniziative prima, durante e dopo il torneo, che inizierà il 20 novembre. Insieme alla federcalcio inglese sta già spingendo da tempo per l'istituzione di un fondo di indennizzo per i lavoratori feriti o  rimasti uccisi durante la costruzione degli stadi e delle strutture utilizzate ai Mondiali.

COINVOLGIMENTO

Come riportato dal Sun l'amministratore delegato della FA Mark Bullingham è pienamente coinvolto nel progetto "La nazionale indosserà la fascia OneLove fino alla fine della stagione come dimostrazione visibile di supporto per l'inclusione nel calcio. E stiamo spingendo la FIFA a un rapido ed esaustivo aggiornamento sulle condizioni dei lavoratori. Siamo stati in Qatar durante le nostre visite nel paese e, sebbene riconoscano i progressi sostanziali, ci sono aree in cui un ulteriore sostegno farebbe un'enorme differenza. E infine continuiamo a spingere per il principio del risarcimento per le famiglie dei lavoratori migranti che hanno perso la vita o sono stati feriti in progetti di costruzione.