Negli ultimi anni, la tendenza degli sportivi celebri di esporsi parecchio su temi che esulano dallo sport è aumentata parecchio. E anche nel mondo del pallone si va in questa direzione. Se una volta i calciatori difficilmente commentavano fatti di politica o di costume o prendevano posizione su argomenti spinosi, ora sono in molti quelli che, spesso attraverso i social, dicono la loro. Gli esempi non mancano, con Claudio Marchisio che già prima di appendere gli scarpini al chiodo era parecchio impegnato, così come Pep Guardiola, che da sempre ha un occhio di riguardo per le questioni politiche e sociali della sua Catalogna. E poi c'è Christian Pulisic, che è al centro di un vero e proprio caso.

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Pulisic…censurato negli USA: il Chelsea non vuole domande al calciatore sul controllo delle armi da fuoco
La lettera al Congresso
Come racconta il Sun, il Chelsea è negli Stati Uniti per la tournée estiva. Una bella pubblicità per la nuova proprietà statunitense, che tra le altre cose ha un poster boy non da poco. Pulisic è infatti la stella della nazionale a stelle e strisce e come tale gode di una popolarità assoluta in patria. E proprio forte del suo ascendente, il calciatore dei Blues ha firmato (assieme ad alcuni compagni di nazionale) una lettera spedita al Congresso dopo le sparatorie di Buffalo e di Uvalde in cui si chiedeva maggior controllo sulle armi da fuoco. "Spero che capiate perchè l'abbiamo fatto. La gente dice 'non sono le armi, ma le persone', ma da qualcosa dovremo pur partire. E la lettera è da dove vogliamo partire".
Niente domande sulle armi
Ora però per il Chelsea questa esposizione del suo calciatore...è un problema. Il tabloid inglese ha infatti spiegato che quando una testata statunitense ha fatto a Pulisic una domanda sulla lettera e sulla situazione delle armi nel suo paese, l'ufficio stampa dei Blues è intervenuto, spiegando che lo statunitense non risponderà a domande legate all'argomento. Non esattamente qualcosa che farà piacere all'attaccante, che ha messo molto bene in chiaro quale sia il suo parere. Ma considerando quanto è divisiva la questione del controllo delle armi da fuoco negli Stati Uniti, con confronti accesi e anche potenzialmente pericolosi, forse è anche meglio per Pulisic tenere un profilo basso, almeno mentre è in patria...
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