Piqué lascia il calcio, dopo aver vinto tutto. Nel suo video di addio Piqué ha ricordato le sue imprese, compreso il primo e unico titolo mondiale vinto con la Spagna. Una vittoria di... lacrime e sangue come il centrale ha ricordato in un'intervista concessa qualche tempo fa a L'Esportiu.
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Piquè e il suo mondiale di… lacrime e sangue: “Mi sono rotto la faccia per la Spagna”

JOHANNESBURG, SOUTH AFRICA - JULY 11: Gerard Pique of Spain (C), and the Spain team celebrate victory with the World Cup trophy following the 2010 FIFA World Cup South Africa Final match between Netherlands and Spain at Soccer City Stadium on July 11, 2010 in Johannesburg, South Africa. (Photo by Clive Mason/Getty Images)
MONDIALE E AMORE
—Piqué non scorderà il 2010 che gli ha regalato il titolo e l'amore, poi svanito, con Shakira diventata poi sua compagna e madre dei suoi figli. "Sì, nel 2010 ho fatto tutto in blocco. Ho vinto il titolo più grande che si possa ottenere e ho incontrato l'amore. In Sudafrica ho vissuto un'esperienza indimenticabile. Ho incontrato Shakira a Madrid prima di andare ai Mondiali e il primo giorno le ho detto che ci saremmo incontrati in finale. Sono sempre stato ottimista. Lei ha cantato l'inno della Coppa del mondo alla cerimonia e io ho dato per scontato che avremmo giocato quella partita. E alla fine abbiamo vinto".

MASSACRATO
—Al netto dell'amore e del successo, per Piqué il 2010 è stato però effettivamente un mondiale fatto di...lacrime e sangue. "Nella prima partita mi aprono il sopracciglio, nel secondo match mi spacco il labbro e dopo due giorni, in allenamento, mi colpiscono in bocca e mi spacco nuovamente le labbra. Del Bosque la prese a ridere e io non mi persi d'animo. Mi disse che ero sfortunato ed io risposi che mi stavo rompendo la faccia per la Spagna".
GRUPPO
—Quella Spagna ha vinto il mondiale sul blocco del Barcellona, ma c'erano anche calciatori del Real. E davanti alla Coppa, persino una rivalità come quella del Clasico passa in secondo piano. "Eravamo in tanti del Barça, ma sarebbe stato ingiusto ignorare Casillas e Sergio Ramos. Noi eravamo la maggioranza, ho sempre pensavo che avessimo tantissimo sia a livello di qualità e varietà. Ci mancava il fuoriclasse ma tanti leader che hanno lavorato duramente per un obiettivo comune. E alla fine, tutti assieme, abbiamo trasformato l'inferno...in paradiso".
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