Piquè, il Clasico e…Mourinho: “Entra nella testa dei calciatori, se dice che qualcuno ti odia, tu gli credi”
(Photo by Mike Hewitt/Getty Images)
Gli anni in cui sulla panchina del Barça c'era Pep Guardiola, mentre su quella dei Blancos sedeva Josè Mourinho, rappresentano per i due club un periodo...perlomeno turbolento. Ed ecco come lo ha raccontato Gerard Piquè.
Redazione Il Posticipo
La rivalità tra Real Madrid e Barcellona è di quelle fortissime, questo lo sanno anche i sassi. E si tratta di un confronto che in fondo non è neanche soltanto sportivo. È la monarchia spagnola contro le spinte indipendentiste della Catalogna, la capitale contro la seconda città più importante del paese e per un lunghissimo periodo anche la sfida tra Cristiano Ronaldo e Leo Messi. Negli ultimi anni, però, la situazione si è perlomeno normalizzata, rispetto a quando ogni Clasico era praticamente...una guerra civile. Si parla delle stagioni in cui sulla panchina del Barça c'era Pep Guardiola, mentre su quella dei Blancos sedeva Josè Mourinho. Un periodo...perlomeno turbolento, raccontato da Gerard Piquè.
SHOCK - Il difensore del Barça è stato uno dei protagonisti di quegli anni, anche perchè da catalano è sempre stato molto schierato anche sulla questione politica. E parlando a TheOverlap, ha spiegato che l'influsso dello Special One ha trasformato il Clasico nella sfida senza quartiere che ha incendiato quei tempi. "Per lui in Spagna è stata dura, ricordo che la prima volta che è venuto al Camp Nou con il Real, dopo che aveva vinto il Triplete con l'Inter, ha avuto un vero e proprio shock perchè hanno perso 5-0. Durante le conferenze stampa era continuamente sotto pressione e in un certo periodo anche Guardiola si era stancato della situazione. Era qualcosa che non aveva nulla a che vedere con il calcio".
MOURINHO - E che ha avuto conseguenze anche in altre situazioni. Quelli sono anche gli anni in cui la Spagna vince tutto a livello di nazionali, eppure i rapporti tra il gruppo del Real e quello del Barça sono ai minimi storici. "Quel periodo ha distrutto molto del modo in cui vedevamo il calcio, compreso il rapporto con i colleghi. Mourinho entra nella testa dei calciatori e se ti dice che qualcuno ti odia, tu ci credi. Andavo a salutare Casillas e lui neanche mi parlava. Abbiamo dovuto lavorare tanto, noi calciatori del Real e del Barcellona, per ristabilire i legami tra noi e tornare a essere uno spogliatoio unito per vincere gli Europei". E ci è voluto anche un po' per tornare a dei Clasicos...senza dita negli occhi. Anche se, a difesa di Mou, i parapiglia non mancano di certo neanche oggi!