La Francia torna a casa fra mille polemiche. E Didier Deschamps deve fare i conti con la critica e anche con il fuoco amico. Alla schiera degli analisti che gli imputano la responsabilità dell'uscita anticipata dall'Europeo c'è un suo ex compagno di squadra e di reparto nella nazionale del 1998. Emmanuel Petit, nella sua rubrica, per Ouest France, è stato molto duro con il CT mettendone in discussione operato tecnico e gestione del gruppo.

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Petit in tackle su Deschamps: “Un fallimento. Non ha saputo gestire il gruppo”

PARIS, FRANCE - MARCH 24: Didier Deschamps, Head Coach of France looks dejected following the FIFA World Cup 2022 Qatar qualifying match between France and Ukraine on March 24, 2021 in Paris, France. Sporting stadiums around France remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Aurelien Meunier/Getty Images)
La Francia torna a casa fra mille polemiche. E Didier Deschamps deve fare i conti con la critica e anche con il fuoco amico
J'ACCUSE - Il campione del mondo 1998 non ha risparmiato i Blues entrando in tackle sul tecnico: "Inutile girarci intorno. L'Europeo è un fallimento. E uno dei principali responsabili è Didier. Sfortunatamente per lui, perché è stato spesso uno degli artefici delle vittorie e della crescita degli ultimi anni. Però la sua mano, questa volta, proprio non si è vista. Gli è mancata la capacità decisionale. Sia nella scelta degli uomini da mettere in campo, sia nella scelta del modulo di gioco. I suoi continui rimescolamenti tattici e di formazione hanno creato più problemi ai giocatori della Francia che all'avversario".
GRUPPO - Nel mirino di Petit c'è anche la gestione del gruppo. "Deschamps non è stato in grado di dimostrare la stessa autorità come nei tornei precedenti. Vi era la netta impressione che gli eventi non siano stati controllati in nessun momento. Anzi li hanno subiti. Il fallimento di Didier è soprattutto nella gestione, che è sempre stata la sua grande qualità. Si è parlato solo e sempre del tridente offensivo. Non si è fatto altro che dire e ripetere quanto il mondo ci invidiasse"
1998 - Non sono mancati i paragoni con la "sua" Francia. "Abbiamo sempre anteposto alle individualità la squadra. E ai nostri tempi giocava un certo Zizou Zidane. Era il facitore di gioco, il custode dei palloni, il punto di riferimento tecnico, la migliore garanzia per puntare alla vittoria. Eppure, in quel 1998 abbiamo vinto alcune partite del Mondiale senza di lui. Zizou era considerato come un elemento della squadra, anche se era Zizou. Invece, sin dell'inizio dell'Euro, ci si è concentrati solo sui quei tre davanti. Dimenticandosi che le più grande vittorie sono nati dallo spirito di squadra".
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