Dalle Ande agli Urali. Il destino della Colombia si gioca a Lima, in casa del Perù che sogna il mondiale dopo 36 anni. L'ultima presenza della “bicolor” risale ai mondiali del 1982. Poi solo delusioni. E beffe atroci: come quella patita pochi giorni fa, quando, nonostante il pari strappato alla Bombonera, il Perù si ritrova comunque con un piede e mezzo fuori dalla competizione iridata. Deve vincere con la Colombia.
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Perù e Colombia, dalle Ande agli Urali. Chi scende dal volo?
Dalle Ande agli Urali. Il Perù per la storia. La Colombia per il pronostico. In palio, un posto per il mondiale in Russia.
Cafeteros a rischio
La Colombia si è quasi suicidata in casa contro il Paraguay, rimettendolo anche in corsa. L'1-2 subìto in casa ha allontanato i cafeteros dal sogno mondiale: adesso è obbligatorio tornare dalle Ande con un risultato positivo. Una vittoria regalerebbe la certezza di partecipare ai prossimi mondiali. Un pari sarebbe comunque sufficiente per garantirsi gli spareggi, considerando che Argentina e Paraguay giocheranno contro Ecuador e Venezuela. La sconfitta invece complicherebbe maledettamente i piani di Pekerman.
Ambiente bollente
Un mondiale senza la Colombia sarebbe un depauperato tecnicamente: Cuadrado. James Rodriguez, Falcao, Bacca, la colonna portante di una squadra capace di arrampicarsi sino ai quarti di finale in Brasile. Fra l'altro, in patria, l'ambiente è piuttosto bollente: è bastato un saluto di troppo. Radamel Falcao è finito nella bufera meditica per un semplice “benvenuto” a Gianluca Vacchi, atterrato a Barranquilla per uno spettacolo in discoteca. Quanto basta per irritare i tifosi che hanno condannato el “tigre” reo di non concentrarsi sull'esito del match.
Pekerman confida nella cabala
Si gioca a Lima e non c'è neanche il vantaggio di giocare a 2000 metri sul mare, dove l'ossigeno è un optional. La Colombia è comuque con il fiatone: non vince una gara ufficiale da sei mesi e nei quarti di finale di Copa America, nel 2016, non sono andati oltre uno scialbo 0-0 (match vinto poi ai calci di rigore). Il predominio è comunque netto: 11 vittorie in terra andina, ma questa volta non sarà una passeggiata. Dalle Ande agli Urali, il viaggio è lungo...
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