calcio

Inter, il piano B di Sabatini

Sabatini, in caso di mancata Champions, avrebbe già deciso chi sacrificare per fare mercato: Ivan Perisic, la cui quotazione è in ascesa. E un mondiale da protagonista lo renderebbe ancor più appetibile....

Redazione Il Posticipo

Sabatini vara il piano B. A prescindere dalla Champions e costretta dai margini del Fair Play Finanziario, l’Inter, per forza di cose, dovrà rinunciare a qualche big. O presunto tale. In questo senso la dirigenza ha individuato il sacrificabile: Ivan Perisic.

Perisic, discontinuità ed eccessi

Ivan, di terribile, ha la discontinuità. Si è ripresentato in forma sontuosa a Genova, contro la Sampdoria, dopo mesi di letargo, condiviso con buona parte della squadra. Colpa non solo sua. Il croato, come tutti, ha pagato il calo fisico e uno spartito abbastanza monotono, prima della rivoluzione spallettiana che ha generato l’Inter 3.0 con Brozovic regista. Premesso ciò, le attenuanti generiche sono esaurite. Perisic, al netto del valore di mercato e dello stipendio percepito, non garantisce un rendimento da top player e vive di umori. Eccessivi. Straordinario quando si esalta. Deprimente se non trova l’humus giusto. La cartina di tornasole è nella prova di Marassi. Il ragazzo trascina se la squadra lo asseconda, ma è fra i primi a calare a picco se la nave imbarca acqua. In generale, non è un calciatore a cui affidarsi a occhi chiusi.

Sabatini confida nel mondiale

Perisic è un profilo che ha mercato ed è vendibile soprattutto in Premier, dove pagano benissimo. E l’Inter ha bisogno di fatturare e alleggerirsi di stipendi onerosi. In questo senso, Sabatini confida moltissimo nel mondiale. Se Perisic mostra il lato migliore di sé in Russia, il prezzo lieviterà. È seguito da tempo dai top club inglesi, che sono pronti a riversare nelle casse nerazzurre una cinquantina di milioni di euro. Il direttore sportivo dell’area Suning conta di arrivare anche a sessanta, per tentare l’assalto all’ennesima rifondazione. Con quei soldi si può facilmente arrivare a uno fra Torreira e Barella e riscattare Rafinha. Quanto basta insomma, per lasciare andare, senza neanche troppi rimpianti un calciatore che ha tanto esaltato quanto irritato i tifosi nerazzurri.